(continua)
La piccola Alice, bella come una bambola, salutava ancora Scotch con la manina, quando si avvide che il cuscino a fiori gialli della sua compagna Alessia palpitava… si sollevava un pochino, poi si riabbassava immediatamente, e ancora e ancora.
Alessia non dava cenno di accorgersene… si limitava a cavalcare il cuscino come se fosse un pony sull’erba di un prato.
Fu mentre si chiedeva se dovesse avvisare la maestra, che Alice vide il bel gattone dal pelo fulvo e dai lunghi baffi eleganti avvicinarsi ai fiori gialli del cuscino.
Con la sua zampa pelosa, aiutandosi con gli artigli, il gattone sollevò piano piano il cuscino, con Alessia seduta sopra che rideva beata, i capelli che le danzavano sul collo.
Un secondo trascorse pieno di suspense, poi ecco saltar fuori... un grasso e tondo gnomo dal berrettino giallo, seguito da uno con un morbido berretto nero come la notte e da uno con il berretto rosso come il fuoco. Ancora un attimo... ed ecco infine comparire lo gnomo dal berrettuccio verdissimo come lo smeraldo e il suo amico con il berretto più blu dello zaffiro.
Ora la famiglia di gnomi, appartenente al popolo delle vocali, era al completo.
Senza por tempo in mezzo, tutti quegli strani esseriniintonarono una bellissima melodia, neanche a dirlo piena di vocali sospirate... ed iniziarono i giochi!
Infatti, i cinque cominciarono a correre e a saltellare sui morbidi cuscini sparpagliati nella stanza del cielo, facendo ballare al loro ritmo Alice e compagni, mentre con le agili manine facevano il solletico a tutti… compresa la maestra!
Che delirio! Che confusione! Alice si alzò, leggera come una piuma, e saltò in piedi su un’altalena che dondolava dal soffitto, seminascosta dai fiocchi d’azzurro.
Subito, berretto rosso e berretto verde, le si posero in grembo per arrampicarsi immediatamente sulle due corde che sostenevano l’altalena. Con una mano si tenevano, con l’altra scompigliavano i capelli dei bambini al loro passaggio a volo radente…
Alice dondolava beata e se la rideva a crepapelle.
Così scarmigliata sembrava proprio una bambola!
Intanto gli altri tre piccoli gnomi, correvano di qua e di là con un cestino al braccio - Cestini? Ma dove li avevano presi? - e infilavano zuccherini multicolori nelle bocche spalancate di quegli scolari che ormai non avevano più regole.
E poi ci fu un giro di confettini e uno di gelatine… la maestra gustava della liquirizia... che lingua nera aveva, quando rideva!
Adesso, ecco comparire di nuovo il bel gattone peloso, dai lunghi baffi eleganti… fissò Alice con intenzione… e fu proprio in quel momento che la bimba, bella come una bambola, si avvide che la maestra aveva ripreso a raccontare...
(continua)
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