Una fiaba per sognare - Alice e la formica rossa

(continua)



In quella Alice si avvide che una enorme formica rossa - ma davvero enorme! -  le si era arrampicata sul ginocchio e la guardava seria seria con la bocca già aperta.
A quella vista, brividi freddi le percorsero tutto il corpo.
Si sentiva rigida come la scopa della Befana e non riusciva più a ragionare.

Mentre cercava di uscire da quell’incantesimo, sentì sospirare alle sue spalle… “Oh… Oh...”.

Non aveva ancora ben compreso cosa fosse, quando apparve il piccolo gnomo dal berretto nero come la notte, che le saltò sulla caviglia.
Questi percorse il breve tragitto fino al ginocchio e con un secco “O!” lanciò lontano da lei la vorace formica rossa!
Quest’ultima rimase a terra, frastornata, la terribile “boccuccia” ancora aperta.

Alice, con un profondo sospiro, riuscì finalmente ad uscire dall’incantesimo e abbracciò riconoscente il piccolo grazioso esserino che l’aveva salvata...

Intanto la stanza si era completamente riempita del popolo degli gnomi…

Sembravano tutti indaffarati: chi scriveva, chi leggeva, chi declamava, chi piroettava, chi cantava, chi intrecciava ghirlande, chi parlottolava con il compagno, chi si dondolava sulle tele di ragno.

I fili d’erba erano altissimi, i fiori brillavano di colori intensi, l’aria era piena di vibrazioni interessanti.

Alice si avvicinò al piccolo gnomo dal berretto rosso come il fuoco…  Il piccolino salmodiava utilizzando tutte le sue i aspirate, declinate in mille e mille intonazioni diverse.

Pian piano Alice cominciò a capirne il significato e comprese ciò che lo gnomo andava raccontando allo zefiro tiepido, che accarezzava il popolo delle vocali in quel momento, perché lo portasse lontano, oltre l’orizzonte.
“Ii-ii, iii-iii-iii. - sospirava…

Nel mondo non ci sono solo animali e animaletti,
ma davvero tanti tanti tanti tanti
bimbi, bimbe, bimbette e  bimbetti.
Sentite, dunque, la storia di Briciolina
e quella di Eugenio, di un mago e una scatolina.



(continua)