Veloci si srotolano i giorni.
Già troppi sono quelli di settembre che hanno preso vita intorno alla nostra panchina.
In un battibaleno, a grandi falcate, forse anche con un po’ troppo impeto, sta arrivando l’autunno, con i suoi caldi meravigliosi colori.
Arriverà anche il cinque di ottobre, giorno magico per lei, come mi ha confessato una presenza piuttosto assidua qui sulla panchina…
Lo scorrere del tempo è qualcosa di magico, è vero.
Ha il suo fascino, ci ghermisce senza parere, ci irretisce nelle sue morbide maglie.
A ben pensarci, però, mai ce ne chiede il permesso.
Anzi, sembra quasi volerci confondere, mentre corre via inarrestabile.
Era tanto che non incontravo una tortora.
Piccioni, sì, ovunque. Anche troppi.
Tronfi, impertinenti, sembrano anch’essi figli del nostro tempo.
Ricordo la bellezza del loro piumaggio, quei colori che si inargentavano alla luce e che mi intrigavano tanto da bambina.
Ricordo anche i loro occhi, un po’ acquosi, ma tranquilli.
Mi osservavano a tratti mentre razzolavano in prossimità delle abitazioni alla ricerca di una briciola o di un semino.
Erano occhietti che tenevano gentilmente conto della mia presenza, in un‘armonia semplice e quotidiana.
Oggi i loro sguardi appaiono duri e prepotenti.
Atterrano indomiti sui tavolini dei bar per beccare una crosta di tramezzino appena appoggiato.
Ti fissano dal davanzale della finestra della tua cucina con una aggressività e una cattiveria che ti costringono a cacciarli, a difenderti... ti sembra quasi di precipitare nel noto film di Hitchcock e credi di essere attaccata, avverti la necessità impellente di distruggerli, seguendo l’istinto primordiale che è in te e mai sopito del tutto..
Forse lo scorrere del tempo ha prodotto il cambiamento, forse è stata l’azione dell’uomo... Chissà?!
Era tanto che non incontravo una tortora, dicevo.
Leggera, elegante, serena ha preso terra proprio davanti alla panchina, la lunga coda composta a smorzare il movimento.
Ha girato il capino verso di me e mi ha guardato amichevole, uno sguardo tenero, dolce, mite... intelligente.
Un’aura di calma e di serenità ha avvolto la panchina. In quell’attimo ho percepito tale un’emozione da valorizzare un’intera giornata.
Mi chiedo quante persone siano aduse a fermarsi un momento, per riempire di bellezza i milioni di attimi che si esauriscono così velocemente.
La loro rapidità è tale che pochi si avvedono di averli vissuti.
Nel correre frenetico, non hanno salvato niente di quel tempo anonimo, scialbo, di quel tempo che si è già esaurito.
Il pensiero è qualcosa di grandioso!
Ti apre ogni conoscenza, ogni riflessione.
Dà forma ad ogni sentimento, ad ogni emozione.
Controlla il tuo ritmo cardiaco e il funzionamento del tuo corpo.
Quello però che solo lui può fare, quello che lo rende davvero straordinario, è che può dilatare il tempo, accompagnandoti a vivere esperienze così stimolanti, così preziose, da stipare nella cassetta dei tesori.
È per questo che vi aspetto qui, sulla panchina.
È per questo che mi piace attendervi qui, nel silenzio e nell’atmosfera rarefatta che la circonda.
Costruiamo insieme pensieri importanti, fermiamo il tempo che scorre in un tempo altro, un tempo che ci consola e ci affascina!
La tortora leggera, elegante, serena e rasserenante, si è già allontanata con grazia usitata.
Poco più di una manciata di secondi si è fermata, un tempo invece così dilatato e prezioso nella mia mente e nel mio cuore, che ha dato senso a questo tempo, un tempo che è corso via velocissimo e già non c’è più.
About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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