Finalmente c’è profumo di primavera nell’aria!
E la luce è inconfondibilmente primaverile.
Intorno alla panchina mi accoglie il bianco candido delle margherite dai mille petali slanciati.
Il rosa tenero e variegato dei fiori di malva mi riporta a Monet.
Voglio godermi davvero questo momento di tranquillità e di pace.
Le parole mi si affollano in testa in pensieri gradevoli, in pensieri che mi riportano al sogno.
Recupero sprazzi di azzurro evocati ieri da parole concrete ascoltate.
E sono in volo con “l’ippogrifo pel sognato alone”, anzi in volo di ippogrifi c’è ne sono più di uno.
Mi trascinano verso la luna, grande, immensa, piena di luce.
Sembra di poterla raggiungere con facilità.
Galleggiano gli ippogrifi intorno a me.
Avanzano, tornano indietro, fanno mille giravolte, si uniscono e si dividono in un gioco complesso e ipnotizzante.
Lo sguardo indecifrabile, incomprensibile.
Il Male e il Bene si confondono nell’attimo, vivono all’unisono, non vogliono essere riconosciuti.
Zampe artigliate graffiano e accarezzano l’aria, placche dorsali brillano e minacciano ad un tempo.
I colori, però, affascinano alquanto.
Sfumati e caleidoscopici inducono a seguirli, come il pifferaio della fiaba fa con i bambini.
Che benessere è perdersi in questo mondo incantato!
Ecco Orlando alla ricerca di Angelica che si avvicina al fiume.
Non c’è ponte per attraversarlo. Eppure è di là che il suo cuore lo chiama.
Forse non tutto è perduto.
Una barchetta galleggia adesso verso di lui.
La barchetta è proprio modesta, ma la donna che la guida punta decisa nella sua direzione.
Non sorride molto. È minacciosa.
Forse lo porterà nelle terre al di là del fiume... ma vuole qualcosa da lui.
Un ippogrifo enorme si agita adesso sopra le acque che scorrono impetuose.
È verde e blu con inquietanti sfumature di nero.
Rimane da solo soltanto per un attimo.
Ora gli ippogrifi sono dieci, cento, mille... e io continuo a salire verso la luna.
Le parole adesso si concretizzano in un pensiero fugace.
Seduta ad un banco nell’aula spoglia, la luce incerta del pomeriggio invernale, vedo riemergere le compagne di un tempo che cercano di concentrarsi sulle parole che occupano tutto lo spazio vitale.
Io, perduta nel mondo incantato, faccio voli pindarici con la mia fantasia.
Il piccolo ippogrifo rosso e viola è già confuso nell’alone di luce.
Mi annullo infine in quest’immagine onirica che sembra realtà.
Sarò riuscita a trascinare nel sogno anche voi che avete vissuto con me questa avventura?
Lo spero proprio!
Tornate ancora qui con me ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
Io vi aspetto come al solito per giocare con voi e con le parole.
😊
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