
Madonna del Parto
Sono un'inviata della rivista "F I L O", edita da "La Panchina", per la quale devo scrivere un articolo. Sono appena arrivata a Roma. Che bella giornata oggi in questa città! Sì, la sua aria sorniona ipnotizza anche in inverno. È la Grande Bellezza, direbbe qualcuno.
Lasciata Piazza Navona, mi sono ritrovata quasi subito in Campo Marzio davanti alla Basilica di Sant'Agostino. È proprio qui che volevo arrivare.
Infatti, è un po' di tempo che mi sto interessando a come è stata rappresentata la maternità dai nostri celeberrimi pittori e scultori classici nel corso del tempo. All'interno di questa importante basilica c'è da ammirare, oltre ad un eccellente restauro del Profeta Isaia di Raffaello e un Caravaggio, il gruppo scultoreo della Madonna del Parto del Sansovino.
E' la piccola folla di donne in preghiera lì vicino che mi colpisce. So che la tradizione la ritiene miracolosa per chi non riesce ad avere figli. Per questo è così adorata in città. Infatti la processione di donne in preghiera che si avvicendano intorno a questo gruppo marmoreo è piuttosto incessante. E pensare che questa Madonna è stata rielaborata da una statua romana rappresentante Agrippina con il piccolo Nerone.
Dalle donne in preghiera scopro anche che, dietro di essa, vi vengono nascosti bigliettini che richiedono protezione e grazia.
Così decido di tralasciare i meravigliosi colori restauranti nel dipinto di Raffaello e di concentrarmi su questa Madonna miracolosa. Miracolosa, dunque! Forse è per questo che appare così proiettata verso l'esterno, molto sicura di sé, quasi austera?
Il bambino è già grande. In piedi, guarda il mondo appena sostenuto dalla madre. Quindi siamo davanti ad una Madonna definita del Parto perché ha scelto di aiutare le donne meno fortunate, lei che lo ha sperimentato e ne ha vissuto la grandiosità.
È inevitabile. Il mio pensiero vola lontano da qui. Sì, non posso fare a meno di ripensare ad un affresco che ho ammirato quando ancora era nella chiesina immersa nel paesaggio mistico di Monterchi. Percorro spesso quella strada che mi riporta dall'Adriatico al Tirreno e, ogni volta, rivedo quell'azzurro che rasserena nella sua semplicità.
Come è diversa questa Madonna del Parto da quella dell'affresco di Piero della Francesca a Monterchi! In questo affresco la Madonna spicca e si impone semplicemente per la sua celestiale morbidezza, grazie all'abito lineare e alla postura, che ci rimanda ad un'intima interiore concentrazione.
E... conoscete la Madonna del Parto di Antonio Veneziano? Si tratta di un olio su tavola del XIV secolo, che si trova nella Pieve di San Lorenzo a Pontassieve.
Che vi devo dire? A me quest'ultima piace tantissimo. La preferisco tra tutte, forse perché la trovo vera, spontanea, una donna comune che si illumina di maternita.
Lettori di "F I L O", questo è tutto per il momento qui da Roma.
Concludo dicendo che mi piacerebbe conoscere le vostre considerazioni a riguardo. Cosa pensate voi di questa imponente scultura del Sansovino?
Io per intanto esco dalla Basilica di Sant'Agostino e mi rituffo nelle bellezze di Roma, non prima, però, di aver nascosto dietro le gambe della Madonna il bigliettino che mi ha affidato la signora Anna che gestisce il bar, all'angolo di casa mia.