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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



domenica 19 giugno 2016

Tag:

Scrivere








Salve! C'è qualcuno sulla Panchina?

Se vi va, volevo disquisire un po' sulla scrittura, su questa bellissima abitudine di scrivere i propri pensieri e le proprie considerazioni.

Noi tutti siamo qui per ritrovare un po' di serenità, per allenare i muscoli della mente e del cuore.
Dunque, la scrittura, ancora meglio della lettura, costituisce  uno strumento fantastico per allenare i nostri muscoli. Infatti, nello scrivere, insieme all'allenamento della nostra capacità  tecnica necessaria ad esprimere le nostre idee, noi mettiamo in atto un allenamento ben più complesso, quello di imparare a portare a galla dal nostro profondo cose che avevamo rimosso, le stesse che spesso ci creano ansia, disagio, senso di inadeguatezza.

Oggi sono molto contenta perché una di voi ha definito la scrittura come un grande lenzuolo di lino bianco sotto il quale nascondersi o dal quale riemergere (vedi Stella nel post Tempo 2), sintetizzando questo interessante processo in una poetica immagine che ne rende facile la comprensione.

C'è qualcuno che vuole dire la sua su questo?



About La Panchina

Per allenare i muscoli della mente e del cuore

4 commenti:

  1. Scrivere.
    Un'arte antica che oggi viene praticata spesso frettolosamente e senza alcuna cura su piattaforme informatiche.
    Ma anche una sincera ed intima via di fuga da una realtà faticosa a volte in maniera vana e deludente.
    Universi di parole che ci aiutano a dischiudere le nostre ali, quelle da farfalla, che abbiamo dentro.

    RispondiElimina
  2. Grazie, cara Stilosaura, per aver raccolto il mio invito!
    Anche disquisire di scrittura, invece di rimestare sempre nello sport e nel cibo, è un piccolo passo avanti nella ricerca di noi stessi, non trovi?
    Sì, scrivere è un'arte molto antica, che oggi si sta un po' dimenticando.
    È vero, oggi la scrittura è spesso legata a mezzi informatici e risponde ad esigenze di contatto, di esserci in qualche modo.
    Da un lato questo ha permesso a persone, che non avrebbero mai preso in mano una penna per scrivere con i canoni della tradizione, di riavvicinarsi alle parole, ai pensieri, ai contatti.
    Il vero problema è che in questi social network quasi nessuno scrive pensieri personali, meditati, pensati, scelti.
    Così incontriamo un tripudio di frasi fatte, di scelte sottoscritte in un qualsivoglia gruppo in cui ci si nasconde, di scelte linguistiche aggressive e monotone.
    E purtoppo le ali di farfalla faticano a dischiudersi...
    La tua visione del tema che stiamo trattando, Stilosaura, è davvero costruttiva e reca serenità a te e a tutti noi qui sulla panchina.
    Continua a stimolarci con i tuoi pensieri!

    RispondiElimina
  3. Buonasera, voglio condividere una favola scritta da me con tutti voi partecipanti di questa panchina..
    C'era una volta una cicogna bianca con un collo

    e un becco lungo.......zampe di colore giallo e allungate ma con le ali nere.....alta quasi come un bambino. Si chiamava Bianchina. Abitava lontano.....un paese delle ns Alpi. Un giorno Bianchina insieme ad un amico decisero di fare un viaggio. Lei: _ Siamo ormai grandi, proviamo a viaggiare e vedere quante cose belle ci sono in questo paese?.

    Lui:_. Beh.....qui stiamo bene....abbiamo tanti amici .......perche' vuoi andare?.

    Lei:_. Una sig.ra tutte le sere piange e mi invoca:_ Cicogna, cicognina desidero tanto una bambina! Se posso voglio esaudire questo desiderio.....poverina!

    D'accordo partirono.............Scesero dai monti, volarono sopra riserie e pianure umide..........notarono un campanile di una chiesa per poter passare la notte...........Che bello! penso' Bianchina........finalmente possiamo riposare e dormire.

    Lei furbetta come tutti gli animali femmina aveva gia' stabilito tutto nella sua testolina............si era innamorata..........E allora? Mentre lui dormiva.....comincio'
    prima a carezzare leggermente le piume ........poi piano piano inizio' a beccarlo.......
    lui immobile fingeva di non sentire. E cosi successe!.....Iniziarono ad emettere
    suoni cosi forti che il parroco non riusciva a capire cosa stesse succedendo.
    Inizio' a suonare le campane a distesa per oltre 20 minuti tanto che gli abitanti
    del posto data l'ora tarda erano sul chi va la'. Cosi Bianco e Bianchina se ne
    andarono a malincuore. Volavano sopra laghi e fiumi ma non riuscivano a trovare
    un luogo adatto.......Adesso erano inseparabili...... Il campanile era adatto a loro
    ..........perche' il parroco e' stato cosi' cattivo con noi?.....pensarono.
    Viaggiando sorvolavano mari.....paesi....citta' ma non riuscivano a trovare niente che andasse loro a genio. Volteggiavano felici nel cielo.........si alzavano........si abbassavano .........sembrava una danza caraibica .........formavano disegni
    incantevoli degni di un bravo pittore. Quanta felicita' emanavano.....
    Volando e volando in lontananza videro un camino........stanchi si fermarono.
    Era il posto giusto per loro......Ma quella....quella era la casa della mamma che
    piangendo invocava: Cicogna.....cicognina mi piacerebbe avere una bambina!
    Uh...Uh... che bello.....era proprio quella la casa. Cosi felici ed innamorati decisero
    che avrebbero fatto il nido sopra quel camino......
    Bianco portava a Bianchina da mangiare.......insetti....pesci......altre prelibatezze.
    Lei doveva covare per i piccoli cicognini che sarebbero nati dopo circa un mese.
    Bianchina era felice anche perche' avrebbe esaudito il desiderio di quella mamma!

    I cicognini nacquero veramente............Bambini.......la cicogna non porta e non
    portera' mai bambini..........questa e' una leggenda...........I bambini nascono dall'amore
    di una mamma e di un papa'..........Allora diciamo........ VIVA L'AMORE che e' il vero
    sostegno della vita!
    Buonanotte in serenita'

    RispondiElimina
  4. Cara Monella, penso che tutti noi intorno alla panchina abbiamo apprezzato la tua favola. Ci piace immaginare queste cicogne in volo fin sul campanile, fin sul camino che tiene al caldo il loro nido.
    A me ha ricordato la storia de "Il principe felice" di Oscar Wilde, in cui l'amore e l'altruismo per la povera madre conduce i protagonisti alla morte. Al contrario nella tua favola l'amore sviluppa la vita, quindi apre porte di speranza.
    Ti ringrazio per aver raccolto il mio invito a rivalutare la scrittura come mezzo di comunicazione delle proprie emozioni e della creatività nascosta in ognuno di noi.
    A proposito, aspetto di vederti giocare con le rime che puoi trovare nelle pagine "Insieme - Rime e nonsense". Dovresti essere molto brava in questi giochi!

    RispondiElimina

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