Zcubi
Alla scoperta della Terra
Da quando le risorse erano cominciate a scarseggiare gravemente, uno stuolo di Z25R studiava senza interruzione la possibilità di trovare qualcosa che permettesse alla loro civiltà avanzata di continuare a vivere.
Così da tanto tanto tempo, un tempo infinito, cosmico, anche Zcubì cercava e cercava nell'immensa memoria del suo sofisticatissimo sistema informatico un luogo che potesse aprire la speranza di una nuova esistenza altrove.
Zcubì era speranzoso. In uno spazio infinito come quello che si vedeva a perdita d'occhio intorno al suo pianeta doveva pur esserci da qualche parte, un altro luogo adatto alle loro esigenze, un luogo in cui poter trasferire la loro civiltà che altrimenti sarebbe scomparsa. La loro era una civiltà ormai molto avanzata e disponeva di ottime navicelle spaziali superattrezzate, quindi la cosa era fattibile.
E finalmente un giorno accadde all'improvviso. Zcubì individuò un file quando meno se lo aspettava. Quel file lo colpì nel cuore e nei circuiti aggiuntivi. All'inizio non capiva perché, ma ben presto comprese che riguardava un pianeta piccolo piccolo e lontanissimo dal loro. Si chiamava Terra. Ebbe la netta sensazione di aver finalmente trovato quello che cercavano da tanto tanto tempo!
Zcubì aprì il file velocemente e con un po' di agitazione. Avvertiva la certezza che quel file contenesse molto più di quanto il titolo - “Viaggio” - lasciasse immaginare.
Cliccò ancora su “Avanti” e si aprì su una nuova schermata nella quale galleggiava e si rotolava su se stesso uno scrigno dipinto e molto decorato. Che strano oggetto! Un oggetto archeologico? Non era questo che si aspettava di trovare.
Impaziente, proseguì nella ricerca. Cliccò di nuovo su “Avanti" ed ecco comparire un’altra schermata. Questa conteneva delle immagini in movimento davvero strane, mentre lo scrigno aperto si era rimpiccolito in fondo alla pagina. Sembravano immagini senza una logica. Sicuramente non le conosceva e le vedeva per la prima volta. Doveva cercare di capire che cosa fossero e se fossero un buon indizio per individuare se la Terra fosse il luogo che cercava da un tempo infinito. Si affrettò a proseguire.
Cliccò su uno di quei rettangoli – forse erano dei tablet? - pieni di immagini e ne fermò uno. Lui di certo non sapeva che i terrestri chiamavano quelle immagini cartoline ed erano dei semplici cartoncini contenenti delle foto.
Azionò lo zoom per catturarne meglio i dettagli. Li studiò per un po'. Al centro c'era una scritta, probabilmente un titolo… Infatti c'era scritto “Egitto", ma Zcubì, ovviamente, non ne comprendeva il significato.
“Questo sembrerebbe un corso d'acqua, un fiume… e questo sull'acqua un mezzo di trasporto. Lo guidano due esseri viventi. Come sono strani! Hanno qualcosa di bianco e leggero invece di una tuta protettiva e non hanno casco né respiratori. Come faranno a respirare? In quest'altro riquadro ci sono degli edifici enormi, mastodontici… hanno forma piramidale… non hanno aperture, sembrerebbe. E questo gigante cosa sarà? Somiglia ad un edificio… ma ha la forma di un essere vivente... C'è qualcosa che non va... Non capisco… Sul mezzo che naviga nel fiume ci sono esseri piccolissimi, questo ha dimensioni colossali... Intorno vedo un terreno arido e privo di vita a perdita d'occhio. Non c'è molta acqua in questo posto, a parte il fiume, se quello poi è un fiume. Qui ci sono anche dei segni particolari. Sembrerebbero dei simboli, dei segni di comunicazione, parole. Cosa vorranno dire?”.
Zcubì lasciò lì quelli che erano alcuni geroglifici della Stele di Rosetta e si spostò su un’immagine che sembrava voler farsi notare, rotolando molto più velocemente delle altre. Vi cliccò sopra per aprirla.
Zcubì restrinse ancora il campo.
Zcubì si affrettò a chiudere anche quella pagina e a cliccare su un altro dei rettangoli, quello che aveva nel frattempo acquistato una forte velocità di rotazione.
Naturalmente anche in questa immagine campeggiava una scritta. “Riccione". Probabilmente indicava il nome di quel luogo, ma per lui non era comprensibile, non aveva alcun senso.
“Qui le case sono fittissime e le strade dritte come tracciate sul computer nel programma di geometria… tuttavia… da questa parte vedo acqua azzurra… deve essere il mare. Deve essere il mare perché ci sono dei mezzi di trasporto anche qui… Non si vedono con chiarezza … vediamo se riesco a cogliere qualche informazione in più utilizzando il contrasto… Sììì, vi sono degli esseri a bordo di queste navicelle… sono… sono piccoli e bipedi. Questa immagine deve essere stata fatta da vicino, con lo zoom. È un po' tutta uguale. Per ora non riesco a vederci altro.”.
Zcubì chiuse la pagina per passare a controllare l'altra immagine che era partita in rotazione frenetica. Prima di aprirla, però, decise di mettere in evidenza tutte le immagini in contemporanea. Apri uno schermo grandissimo sulla parete davanti a lui e lo collegò al suo computer. Proseguì quindi cliccando su tutte le immagini e né apri altrettante enormi finestre sullo schermo a parete. Poi entrò a lavorare in quella in cui era scritto “Isola d'Elba”, tre parole a lui del tutto sconosciute .
Certo, che sarà difficile capire quali siano gli esseri viventi che comandano su questo pianeta... anche se… in fondo anche da noi esistono più razze che convivono.
Voglio provare a guardare queste immagini in contemporanea.".
Zcubì pigiò un bottone sul suo casco e un piccola antenna, sottile sottile, si sollevò, avanzando verso lo schermo. Si fermò una volta trovata la posizione ideale. Allora Zcubì cominciò a concentrarsi su tutto ciò che captava in un rapidissimo confronto.
Oh, che strano! Qui gli abitanti sono davvero sorprendenti… sembrerebbero saltare come molle… e lì? Cosa nascondono lì davanti? Incredibile! Un piccolo essere quadrupede abita dentro di loro… e si muove in continuazione… difficile da credere! Questi quadrupedi sono molto diversi dagli altri…
Quello che è più difficile da capire è cosa sia tutto questo bianco che c'è in quest'altro rettangolo con la scritta "San Monasterio". Qui ci sono anche dei dislivelli, dei rilievi decisamente molto alti… sempre bianchi... non c'è acqua e non c'è vegetazione… uno strano paesaggio… però vi sono dei bipedi anche qui e casette piccolissime… sembrerebbero di materiale molto antico a noi sconosciuto. Interessante!".
"In questo rettangolo, segnato dalla scritta Brest, c'è di nuovo il mare… sembra un mare immenso. Interessante! Al centro del semicerchio di terra laggiù, c'è qualcosa di interessante… sembrerebbe una stazione molto sofisticata, una stazione importante… del resto c'è una strana navicella che sta partendo da lì… provo ad avvicinarmi per vedere meglio di che cosa si tratta. Zoom al massimo… accidenti che strana navicella, però… non si vedono attrezzature o motori… eppure è una navicella… mai vista una cosa simile… ha un'infinità di pezzi di stoffa sospesi sopra di lei… A che serviranno? Quale sarà il mezzo propulsore?”.
Aveva fatto un buon lavoro. Era molto soddisfatto. Forse aveva trovato una via di uscita per il suo pianeta.
Era pronto. Alzò con decisione la leva rossa.
0 commenti:
Posta un commento