Nel magico Mondo dell’Immaginazione, viveva Solo.
Solo era un personaggio unico e singolare.
Aveva, appunto, un solo grande occhio come Polifemo, ma era dotato di grazia ed eleganza.
La sua calma e il suo equilibrio, i suoi colori e la sua armonia, senza che lui lo volesse, suscitavano gelosie e rivalità nelle creature con cui veniva in contatto.
Per questo aveva scelto una vita semplice e piuttosto solitaria.
Tuttavia, malgrado tante precauzioni, non riuscì ad evitare l'incontro con la terribile e pericolosa Dea del Maleficio, che dietro la sua bellezza nascondeva una grandissima perfidia.
Quel giorno, infatti, si era dovuto avventurare attraverso la foresta per raggiungere un'importante riunione in cui si sarebbero svolti riti di iniziazione e alla quale la sua partecipazione era indispensabile.
Avvenne così, che come lo ebbe intercettato, La Dea del Maleficio cominciò a tessere degli invisibili filamenti che, in due minuti, imprigionarono inesorabilmente Solo, il quale a questo punto non poteva più proseguire, non poteva tornare indietro, non riusciva più a vedere niente.
Il poveretto si sentiva confuso, completamente disorientato e non capiva più nulla di ciò che gli stesse succedendo. Comprese di essere perduto.
Quando stava per soccombere, ebbe d'un tratto la percezione di una presenza amica vicina a lui.
Non si sbagliava.
Solo era un personaggio unico e singolare.
Aveva, appunto, un solo grande occhio come Polifemo, ma era dotato di grazia ed eleganza.
La sua calma e il suo equilibrio, i suoi colori e la sua armonia, senza che lui lo volesse, suscitavano gelosie e rivalità nelle creature con cui veniva in contatto.
Per questo aveva scelto una vita semplice e piuttosto solitaria.
Tuttavia, malgrado tante precauzioni, non riuscì ad evitare l'incontro con la terribile e pericolosa Dea del Maleficio, che dietro la sua bellezza nascondeva una grandissima perfidia.
Avvenne così, che come lo ebbe intercettato, La Dea del Maleficio cominciò a tessere degli invisibili filamenti che, in due minuti, imprigionarono inesorabilmente Solo, il quale a questo punto non poteva più proseguire, non poteva tornare indietro, non riusciva più a vedere niente.
Il poveretto si sentiva confuso, completamente disorientato e non capiva più nulla di ciò che gli stesse succedendo. Comprese di essere perduto.
Quando stava per soccombere, ebbe d'un tratto la percezione di una presenza amica vicina a lui.
Non si sbagliava.
La Gatta Fantasia, che si trovava casualmente a passare in quel lembo aggrovigliato di foresta, captò che c'era qualcosa che non andava.
Con le sue lunghe orecchie verdi sentì il suo respiro affannato, con i suoi occhi azzurri individuò Solo nascosto dai filamenti, con i suoi aerei occhi verdi cercò immediatamente di individuare la Dea del Maleficio per tenerla a bada.
Intanto aveva deciso di stare dalla parte del prigioniero, che con lei era sempre stato gentile e misurato.
Così si attivò con i suoi controincantesimi e liberò Solo.
Questi, piuttosto frastornato, cercò di allontanarsi immediatamente da quel luogo che lo aveva tanto spaventato.
Gradualmente si rinfrancò.
Adesso si trovava in un giardino pieno di aiuole ricche di fiori bellissimi, pieno di vita e di movimento.
Rallentò un po' la sua andatura e osservò meglio per vedere cosa causasse tutto quel trambusto.
Ne individuò prima uno, poi tre, poi non riuscì più a contarli… graziosi e variopinti esserini erano in ogni dove, saltavano come molle da una siepe all'altra, facevano capriole, arrampicate e scivolate, in un turbinio da far girare la testa.
Purtroppo non era come sembrava.
Povero Solo!
Quegli esserini apparentemente graziosi, erano diavoletti, i diavoletti aiutanti della Dea del Malificio!
La situazione stava di nuovo precipitando.
Vicino a lui c'era ancora la Gatta Fantasia, ma questo giardino pieno di diavoletti era troppo anche per lei. Poteva tenerli a bada soltanto per un po', perché essi si riproducevano a velocità vertiginosa e i suoi poteri si sarebbero prima o poi esauriti.
Sollevò i suoi occhi aerei, quelli verdi, più in alto che potè alla ricerca di un fidato amico. Lo scovò sotto un pergolato, quindi si concentrò per chiedere l'aiuto del Mago dei Fiori, per il quale “Non c'è bisogno di parlare … se hai tra le mani i fiori".
Quindi la Gatta Fantasia prese tra le mani, o meglio tra le sue eleganti zampine, più fiori che poté e li strinse forte forte.
E così, attraverso di loro, il Mago seppe che doveva intervenire, ma neanche lui da solo ce l'avrebbe mai fatta.
Allora il Mago si rivolse alla Dea Superiore del Creato, la dea dagli occhi azzurri dei fiori e degli animali, con la rossa proboscide, in grado di fare molte magie, che accorse immediatamente al suo richiamo, insieme a sua figlia, la Dea dei Fiori.
Tutti insieme tesero un recinto invisibile intorno alla Dea del Maleficio e la relegarono in un angolo della foresta dove rimase per l'eternità.
Solo, scortato dai suoi amici, raggiunse il luogo della grande festa, dove le danze propiziatorie durarono per giorni e giorni.
Una bellissima fiaba nata da qualche disegno rivelatore, ampliata dalla geniale fantasia della nostra cara Vanina. Grazie, La bellezza dei fiori può molto.
RispondiEliminaCara Elisabetta, una fiaba che penso abbia dimostrato come sia possibile esercitare la creatività anche partendo da pochi, piccoli, semplici stimoli e come, insieme, il mondo si dilati in mille alternative e possibilità.
EliminaCome è bello il mondo che c'è nella tua testa. Grazie
RispondiEliminaDici? È vero... il mio mondo mi piace. ♥️♥️♥️
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