Eccomi.
Mi sono seduta di nuovo sulla nostra panchina. Ne avevo proprio bisogno per raccogliere un attimo i pensieri.
Presa dalla routine, stavo scivolando in un vivere meccanico, quel vivere che ti prende la mano e va da solo, anche se stai vivendo cose belle. Così finisce che ti sfuggono e nemmeno te ne accorgi più.
Intorno a noi tutto è sempre più destabilizzante. Non solo, ogni cosa si condisce di tante brutture, che tentano di farti star male. Pandemia, scontri politici, aggressività di chi crede di difendersi, linguaggi minimalisti e poco curati, parole ripetute come slogan all'infinito, contenuti sterili. C'è poco che stimola positivamente, poco che ti strappa un sorriso.
Così capirete facilmente la mia voglia di trovare del tempo per venirmi a sedere qui, nell'atmosfera rarefatta di questo luogo magico in cui io mi sento solo pensiero e pura emozione.
Ho, però, un chiodo fisso vagando nell'astrazione dei pensieri. Tutto sembra molto confuso eppure in un certo senso tutto è anche troppo definito. Quasi una struttura geometrica immersa in filamenti eterei che sfuggono alla presa. Dunque, dove mi dirigo in questa costellazione di nodi, agglomerati di pensieri più o meno grandi, in cui mi ritrovo? Ancora una volta osservo da questa postazione privilegiata, nodo per nodo, i pensieri degli altri.
È chiaro che questi nodi, niente altro appunto che agglomerati di parole legate in frasi standard, non dialogano affatto tra loro, neanche con quelli più affini. Si ripetono all'infinito quasi identici, le stesse cose di sempre, coinvolgendo persone-fotocopia. Questo dà certamente ai singoli sicurezza, ma non fa fare il minimo passo in avanti nella ricerca speculativa.
Allora io cosa faccio? Mi intrufolo in un gruppo. Qualcuno si è accorto di me? Direi proprio di no. Tutti si muovono ripetitivi come formichine laboriose nelle vie che conoscono a menadito.
Provo ad entrare in un altro e in un altro ancora. Lo schema si ripete pressappoco identico. Forse è meglio che rimanga a guardare.
Lo scambio di idee è davvero difficile se non c'è capacità di ascolto dell'altro. Questo non ha molta importanza per le situazioni più semplici, al massimo si fa finta di essere interessati e si pensa ad altro. Tuttavia, se c'è un problema interiore o esistenziale come si fa? Non si avanza di una briciola. E se poi siamo nell'ambito della politica, che si fa? Si schierano le batterie, tutti i mezzi di difesa a disposizione, e si combatte fino all'estremo.
Non c'è la possibilità o forse non c'è il tempo, soprattutto non c'è alcuna capacità di dialogare, di esprimersi dialetticamente sul bene e sul male (sul bene e sul male ideali, però, non su quelli che ci convengono), di costruire qualcosa di nuovo che ci porti realmente avanti nel ristrutturare l'intera atrofizzata costellazione di nodi.
E io? Allora io dove vado? Rifuggo certamente dalla noia e mi astengo anche dal mettere un semplice like ad un dettaglio sul quale magari concordo, ad evitare pericolosi fraintendimenti. Meglio perdermi negli spazi vuoti fra i nodi, quelli liberi che conducono alla città ideale, al mondo bello del pensiero, dove qualcosa di bello per te puoi sempre costruirlo.
Il mare sullo sfondo. La signora ne esce con il viso disteso. Ha in mano una bustina di plastica in cui si nota la presenza di qualcosa. Si, è stata fino ad ora a raccogliere cappole, che altro non sono che vongoline. Si traformeranno in un semplice sughino per una spaghettata che qui piace molto. Per un quid di tempo, la signora dimenticherà ogni tribolazione e il sorriso illuminerà questo piccolo intervallo spazio-temporale della sua vita.
Vederla uscire dall'acqua, immagine di vita semplice e vera, mi ha già rilassata.
Proverò a tornare ai miei voli di fantasia per proporli ai bambini e a quegli adulti che sanno comprenderli, perchè ancora bambini nella loro profonda interiorità. Il viaggio astratto tra i pensieri, comunque, mi è servito. Ho eliminato la tensione che inevitabilmente si accumula quando non l'ascolti e non hai tempo per sederti sulla panchina.
Grazie per essere stati sulla panchina con me. Mi fa davvero piacere, perché penso che almeno voi, che siete speciali, siate certamente qui per ascoltare! Io ne sono convinta. Vi ricordo che anch'io sono qui per afferrare le vostre parole. Qual è il vostro punto di vista?
Vi aspetto ancora intorno alla nostra panchina per allenare insieme i muscoli della mente e del cuore.
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About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
Questo è molto vero. È più facile e meno faticoso. Tuttavia per vivere pienamente le opportunità sarebbe bello buttarsi nel viaggio di conoscenza di noi stessi e a piccoli passi imparare ad operare scelte personali in cui credere.
RispondiEliminaecco, ho ascoltato con attenzione e cercato di non dar peso ai nodi della solitudine derivante dall'incomprensiobe e dal poco interesse che spesso gli altri dimostrano ,piu o meno apertamente. Allora ho capito che i nodi sono necessari perche la rete dell'esperienza terrena possa sorreggere tutti e tutti avvolgere. Ne è nato un senso di tenera compassione perme e per chi ė lo specchio nel quale mi confronto. Siamo cosi fragili e nel contempo cosi forti nella nostra alterna umanita di esseri imperfetti.
RispondiEliminaA volte basta un immagine suscitata e ritrovata nella memoria ad intenerirci: un trovare nella sabbia bagnata, quando l'onda si ritira brillante fresca e salata un guscio lucido pieno di una minuscola vita innocente e ignara. Un tempo pregustavo due spaghetti serali con le saporite piccole telline , un poco d'aglio e prezzemolo abbondante.... oggi, se potessi, rimetterei una ad una con trepidazione le tenerelle tra la sabbia sperando nell'onda antica che le riporterebbe a casa. A me resterebbe sulla pelle la fresca brezza del mare, la sabbia nel costume e la pace nel cuore.
Cara Elisabetta, questo tuo tenero divagare tra i nodi era rimasto impigliato negli spazi vuoti della rete. Mi ci sono imbattuta oggi per caso. Infatti, senza volerlo, non avevo letto le tue riflessioni sui nodi che possono anche sostenere. Questo è vero. Per chi ha pochi strumenti anche impigliarsi in un nodo può fare la differenza. Mi piace la tua capacità di ascoltare e quella di ripensare alle cose in modo diverso lungo la linea del tempo che scorre. Sì, la vongolina non è solo qualcosa da gustare con le erbette ma può essere essa stessa fonte di insegnamento e di stimolo.
EliminaGrazie per frequentare la nostra panchina. Torna ancora. ❤
avevo dimenticato la brezza fresca che all'improvviso suscita nuovamente espwrienze passate cosi vivide al soli ripensarle. Credo sia nelle piccole infinitesimali cose e creature che incontriamo strada facendo la grandezza dell'sistenza umana, piu che nei grandi travolginenti, nei cambiamenti dolorosi e difficili che gioco forza superiamo e dimentichiamo. Le tenere piccole cose rimangono nel cuore come semi di fuggevole felicita e queste dobbiamo conservare e trasmettere pouche esse sono i nodi felici, le tappe serene, gli appigli per continuare a credere e amare.
RispondiEliminascusa glu errori ho scritto qui e le lettere erano( e sono anche ora) cosi piccole che quasi non si vedono. non so come mai...
RispondiEliminaVa benissimo... è il senso quello che conta!
EliminaConserviamo le tenere piccole cose, nodi felici che ci consentono di andare avanti rasserenando la nostra vita. ❤