Buon pomeriggio.
Oggi la nostra panchina è davvero un luogo desiderabile, non vi pare?
L'acqua cade irruente e senza posa dal cielo così grigio che sembra di essere saltati, senza preavviso, in una vecchia foto in bianco e nero.
Sicuramente meglio entrare immeditamente nell'atmosfera magica di questo luogo fantastico.
L'umidità della pioggia è adesso gradevole, tepore che ci avvolge protettivo e generoso.
Lo scrosciar della pioggia si è stemperato in una musica dolce che scivola amena sulla nostra pelle.
Lo scrosciar della pioggia si è stemperato in una musica dolce che scivola amena sulla nostra pelle.
La natura intorno alla panchina è amica.
Attraverso il pensiero, sembra possibile ricreare il piacere e il benessere.
Approfittiamone per entrare nel nostro profondo.
Sarà come introdursi tra le bacche nella foto di apertura, fino a raggiungere il buio che le separa, buio che non è vuoto assoluto come sembra, anzi.
Anche laggiù nel nostro buio ci sono mille cose, per esempio le nostre emozioni, quelle che vivono ancora del nostro passato, quelle delle paure e dei timori, quelle dei desideri, quelle dei sogni. Insomma, quelle che determinano il nostro sentire la vita proprio in questo momento.
Intorno alla panchina non ci sono remore.
È facile aprirsi, raccontare, confrontarsi.
Ci sentiamo sicuri che nessuno giudicherà con cattiveria.
C'è accettazione, inclusione, vera convinzione che siamo tutti molto importanti, ognuno con le proprie idee e convinzioni.
Dunque, possiamo intavolare una disquisizione bella, tranquilla, liberatoria.
In ogni caso, vi invito a richiamare alla vostra realtà di oggi, uno alla volta, quegli episodi, più semplicemente tutti quegli aspetti, che abbiamo sempre allontanato da noi, che abbiamo ricacciato laggiù, in fondo, per non affrontarli.
Infatti fare lo sforzo di accettare di confrontarci con loro, ci dà la grande possibilità di passare oltre.
Ci accorgeremo che molti impedimenti e molte tensioni si dissolveranno come di incanto, perché spesso ciò che avvertiamo come un peso non ha ragione reale di essere. Moltissime sensazioni negative nascono soprattutto dal non aver compreso cosa c'e alla base del nostro disagio.
Oggi, il grigio ci ha richiamato nella sicurezza evocata e creata dalla nostra panchina.
Approfittiamone per stare bene veramente, per liberarci da zavorre inutili, per essere pronti a vivere pienamente, appena il sole tornerà a risplendere.
Sarebbe bello conoscere anche i vostri pensieri.
Commentate pure, se vi fa piacere.
È già un nuovo giorno.
È anche sabato e il sole ogni tanto illumina questo piccolo puntino della Terra in cui viviamo.
Vi invito ad alzare lo sguardo e a bearvene.
Un bel modo per ritornare alla concreta realtà, che ne dite?
Spero di non essere stata troppo noiosa. Non era questa la mia intenzione.
So che ritorno spesso su alcuni temi, ma a me sembrano fondamentali e mi stanno davvero molto a cuore.
A maggior ragione, grazie per essere stati qui con me intorno alla nostra panchina virtuale.
Tornate ancora... e ricordate sempre di allenare i muscoli della mente e del cuore!
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About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
hai ragione cara Vanina, il tuo suggerimento di andare semplicemente, con calma e senza sforzo, nel proprio intimo per portare alla luce qualche nodo che non lasciamo venire alla luce ha un effetto liberatorio che ci da poi piu forza, leggerezza e carbur
RispondiEliminaante per il viaggio quotidiano.Mi viene in mente la favola del ranocchio e della principessa vista in chiave piu simbolica che non un atto d'amore per il diverso: il rospo puo essere proprio quello che ci resta in gola e che ci crea disagio, quella sensazione che senza saperne il motivo ci fa sentire inquieti, un tarli nascosto che rode e rosicchia ogni piu sano impulso ad agire. La principessa allora potrwbbe essere quella parte sana di noi che non si accontenta di essere superficialmente serena e bella agli occhi degli altri ma facendo emergere anche la parte piu scomoda di sé, la accetta con comprensione e la trasforma in bellezza, in punto di forza...nel bel principe che ogni essere umano è se sa amare se stesso e l'altro.Il rospo è alla fine l'impedimento ad accettare se e il prossimo come esseri bellissimi pieni di luci ed ombre,scintillii e silenzi, passi sulla terra e voli nel cielo.
Cara Elisabetta, è molto interessante questa tua visione della storia del ranocchio e della principessa. Quello che più conta, alla fine, è recuperare realtà sopite, proprio per comprendere meglio noi stessi e gli altri. Questo ci fa vivere meglio e ci dà tanta serenità, riempiendoci di luce.
EliminaPiccolo commento sulla pioggia. La trovo insopportabile a primavera quando corpo e mente cercano e vogliono il sole. Mi piace d'estate quando lava via il sudore e la pelle si apre ad accoglierla. La preferisco d'autunno quando mi fornisce il pretesto per un bel pomeriggio di lettura in un'intimità esclusiva. L'aspetto d'inverno per vederla trasformare in bianca magica neve.
RispondiEliminaCara Pollicino, condivido tutto quello che hai scritto. Aggiungo, tuttavia, che amo anche la pioggia di primavera, la pioggerellina di marzo carezzevole che sprigiona per me la poesia della nuova vita... colori, profumi, atmosfere luminose.
Eliminapioggia che cade che lava e che monda, una realta cosi simbolica e necessaria....
RispondiEliminaé come il pianto che libera troppo dolore come un lampo che rischiara la notte e annulla i pensieri piu cupi.
E tutto passa sotto il grande cielo che,a piacer suo, gonfio di luce partorisce il sole.
Bellissima questa visione della pioggia liberatoria e, in fondo, rigenerante, una pioggia foriera di luce che opera una necessaria catarsi.
EliminaMi piace la pioggia che cade leggera e nel congiungersi
RispondiEliminaalla terra genera vita sfruttando un timido raggio di sole che fa capolino dietro a una nuvola. Magia della Natura.
Sì, è proprio questa la magia!
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