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martedì 10 settembre 2019

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Il Pifferaio 2











Amici cari, buonasera! 
Siamo quasi al termine di una nuova giornata. 
Quale momento migliore per ritrovarci un pochino intorno alla nostra panchina?

Dunque la parolina attende pazientemente nel nostro retino… 
“Pifferaio” è la nostra parolina. 

Che ne dite? 
Cosa richiama dentro di noi? 
Vi va di raccontarcelo? 
Io, intanto, provo a tirare fuori quello che evoca dentro di me. 

Bene, certamente è impossibile non rivedere immediatamente prima i topi e poi i bambini, che seguono il pifferaio magico e finiscono imprigionati irrimediabilmente dietro il portone della grotta in cui appunto vive lui: il pifferaio.

E infatti, mi pare di ricordare, che ne abbiamo già trattato in un altro post di qualche tempo fa.  
La ricorrenza di questo tema, del resto, ne dimostra l'importanza. 
È la metafora che c'è dietro a questa storia che è fondamentale e non a caso metafore simili sono presenti tra noi già dall'antichità. 
Basti pensare alle Sirene che irretiscono Ulisse o magari a Lucignolo che trascina Pinocchio. 

Il pifferaio, però, è un simbolo ambiguo. 
Attiene al bene e al male nello stesso tempo. 
Quando libera la città dai topi utilizza il suo fascino a fin di bene, ma quando imprigiona i bambini, li rapisce, diventa un orribile carnefice. 

Tutta questa disquisizione per sottolineare l'importanza della figura del pifferaio, colei o colui che trascina, che si fa leader, che prevarica in qualche modo il pensiero individuale obnubilando la capacità personale di conoscere, comprendere, scegliere.

Per fare un esempio semplice semplice e facilmente comprensibile, spostiamoci in campo educativo, tra i bambini e gli adolescenti. 
Se in un gruppo classe emerge un leader positivo, che punta a raggiungere traguardi per sé e per la comunità, si crea un'armonia di conoscenza e di dinamiche relazionali molto molto interessante.
È utile in questo caso seguire il pifferaio, perché stimola ad impegnarsi, a creare, a mettersi a disposizione, a sfruttare le occasioni di apprendimento. 

Tutto cambia se predomina un leader sbagliato, negativo.
Questo accade anche nella vita. 

Seguire un leader negativo, soltanto per trovare una bolla in cui nascondersi e delegare la scelta, è quanto di peggio possa accadere all'interno di un gruppo-classe come in qualsiasi altra situazione esterna. 
Nel caso della scuola è compito dell'insegnante disgregare queste dinamiche negative e promuoverne di più costruttive attraverso un lavoro preciso e puntuale. 

Nella vita la cosa è molto più complessa e attiene alle famiglie e all'individuo. 
Sì, perché alla fine del discorso ognuno di noi dovrebbe essere il pifferaio di se stesso, costruendo quell'immagine interiore che guida come un faro dopo un attento lavoro di analisi, di riflessione, di scelte consapevoli. 
Questo aiuterebbe a scegliere via via i leader che si incontrano nel corso della vita, distinguendo tra profeti e falsi profeti, in ogni caso non abdicando mai alla facoltà di scegliere di volta in volta ciò che ci sembra giusto fare.  

Converrete che la parolina che oggi si è impigliata nel nostro retino è solo apparentemente divertente e leggera, una cosa da bambini come sembra a prima vista.
Esattamente come sono le fiabe, che in un linguaggio poetico, per immagini coinvolgenti, parlano non solo ai piccoli, ma anche ai grandi.
Per i cuccioli di uomo, esse sono un'importantissima fonte di messaggi nascosti - potremmo dire subliminali con un linguaggio più moderno? -  messaggi che attivano una formazione che tornerà loro molto utile in futuro  quando sapranno discernere meglio la realtà,  forti delle esperienze avute da bambini.
Mi sento di esortare a non far mai mancare storie di ogni tipo ai nostri piccolini.


La sera incede a rapidi passi.
Grazie, per essere stati qui.
Scrivete anche il vostro pensiero, se ne avete voglia.
Mi farebbe veramente piacere conoscerlo.

Alla prossima!
Vi aspetto ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore.





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