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Hieronymus Bosh |
Buongiorno, amici de "La Panchina"!
È scoppiata l'estate e con essa la frenesia di vivere.
Tuttavia, anche a non voler sentire, giunge fino a noi l'eco di tante cose brutte e tristi e incomprensibili, che accadono intorno a noi a dispetto di tutto e tutti.
Dopo un lungo tempo di pandemia, si fa diligentemente finta di non accorgersene, ma inevitabilmente, subdolamente, grumi di sentimenti negativi penetrano nell'animo degli individui e generano stati di forte tensione.
Alcuni credono addirittura che dipenda da loro e che si debbano attivare in qualche modo ad arginare quell'ansia sociale che cresce a dismisura.
A mio modo di vedere non c'è niente di nuovo nel mondo.
È l'eterna lotta tra il Bene ed il Male.
Da sempre l'uomo si è interrogato su questo, ne ha dato innumerevoli spiegazioni d'ordine morale, religioso, filosofico...
Ad epoche buie e persecutorie se ne sono alternate altrettante più permissive e senza regole, ma il Bene e il Male sono sempre scivolati via come acqua tra le dita. Impossibile fermarli e addomesticarli al nostro volere.
In ogni caso, io credo che non possiamo assumere sulle nostre spalle tutto il peso del male che circola nell'universo. La sensibilità è una bella cosa, ma non deve trasformarci in esseri incerti e impauriti che niente in più arrecano al buono del mondo.
Il Bene e il Male sono stati e saranno sempre in relazione costante.
Forse non riusciamo nemmeno a definirli, neppure se ci sforziamo.
È la nostra natura umana che non ci consente di andare oltre.
Sì, c'è stata ovviamente una grande evoluzione nel comportamento del singolo e delle società, quello che noi chiamiamo civiltà, ma il Male e il Bene, agghindati in abiti moderni, in abiti sempre più sofisticati, sono ancora qui in un eterno balletto.
Dunque, noi siamo piccoli piccoli davanti a loro.
Facciamo bene a sentirci responsabili di tutto, continuamente coinvolti a cercare di risolvere problemi più grandi di noi, connessi a massimi sistemi in cui è vero tutto e il contrario di tutto, in cui non riusciamo poi ad incidere granché?
Certamente non dobbiamo delegare e rinunciare a fare le nostre scelte, ma queste devono essere veramente personali, non influenzate da luoghi comuni, realistiche e gratificanti perché siano in grado realmente di modificare in modo virtuoso la realtà intorno a noi.
Dovremmo cercare di vivere la nostra vita serenamente, senza farci schiacciare dagli eventi, soprattutto da quelli che avvengono così lontani da noi, nei macrosistemi, da non riuscire mai a definirli del tutto e con certezza.
Ci sono peraltro molti avvenimenti qui vicini a noi, che mettono a dura prova il nostro equilibrio, mille scelte da mettere in atto ogni giorno, che sono davvero importanti per la ricaduta visibile su di noi e sul nostro microcosmo.
È qui che ci dobbiamo concentrare maggiormente, accettando ciò che non può essere cambiato, risolvendo i nostri sensi di colpa che non hanno ragione di essere, superando le nostre paure per ciò che ognuno di noi vive quotidianamente, con un occhio alla vita del mondo e a quella universale, da affrontare con elasticità mentale e disponibilità al cambiamento.
Credo che, solo in questo modo, possiamo crearci un equilibrio e una serenità tali da dare un valore evidente al nostro tempo.
Grazie per frequentare la nostra panchina.
Continuiamo ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
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