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"La Panchina" sulle Mura Un micro sistema aperto al mondo |
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Questo post ha avuto una vita complessa.
Ho iniziato a scriverlo qualche tempo fa, non ricordo più nemmeno quando precisamente. In mezzo. sono accadute tante cose che ne hanno ritardato il completamento, tuttavia, lo pubblico lo stesso nella speranza che possa essere utile a qualcuno.
Amici carissimi de “La Panchina”,
stiamo già percorrendo velocemente il nuovo anno.
Che fretta si ha di andare lontano!
Sarà meglio fermarci un attimo e fare il punto della situazione.
Nel mondo reale freddo e ghiaccio la fanno da padroni, ma con un sole così pulito e splendente non c'è problema. Sentiamo una grande energia scorrere nelle vene.
Qui intorno alla panchina si entra invece nel mondo dei sogni, nel mondo della fantasia, nel mondo del possibile.
Luci e ombre si attenuano, il calore e il freddo si compenetrano così bene che non sei più in grado di definirli, i suoni si ingentiliscono e si moderano, i colori diventano deliziosi agli occhi che cominciano a creare immagini proprie.
Parole, pensieri, idee.
Sono in ogni dove.
Basta solo fermarsi e farle nostre.
Mentre una Befana si alza in volo e un'altra rientra dopo il lungo lavoro notturno, mentre la gioia dei bambini si espande esplosiva in mille sorrisi, c'è qualcosa di negativo che aleggia nell'aria.
Da questa postazione privilegiata, dalla nostra panchina, si vede chiaramente una tensione che serpeggia nel mondo reale, una tensione che cresce, si amplifica, entra nei cuori delle persone e li gela.
Del resto è sotto gli occhi di tutti come i mille e continui telegiornali si affannino a riportare soltanto notizie tristi e tragiche, gonfiandole di un'enfasi che forse potrebbe essere più contenuta.
Il clima pesante che si crea è davvero troppo opprimente e le persone più sensibili ne risentono, vivendo un tempo di angoscia e di tristezza che non arreca certo un progresso nei fatti.
È di ieri sera uno scambio con un‘amica sull'argomento, che ancora una volta mi ha portato a riflettere.
Ho percepito una paura latente, un'incertezza che inibisce la sensibilità del vivere e rende incerta qualsiasi piccola decisione da prendere.
Si sviluppa in noi un senso di colpa che non ha ragione di esistere.
Io credo che non possiamo assumere sulle nostre spalle tutto il peso del male che circola nell'universo.
La sensibilità è una bella cosa, ma non deve trasformarci in esseri incerti e impauriti che niente in più arrecano al buono del mondo.
Il Bene e il Male sono stati e saranno sempre in relazione costante.
Forse non riusciamo affatto a definirli, neppure se ci sforziamo.
È la nostra natura umana che non ci consente di andare oltre.
Sì, c'è stata ovviamente una grande evoluzione nel comportamento del singolo e delle società, quello che noi chiamiamo civiltà, ma il Male e il Bene, agghindati in abiti moderni, sono ancora qui in un eterno balletto.
Dunque, noi siamo piccoli piccoli davanti a loro.
Facciamo bene a sentirci responsabili di tutto, continuamente coinvolti a cercare di risolvere problemi più grandi di noi, connessi a massimi sistemi in cui è vero tutto e il contrario di tutto, in cui non riusciamo poi ad incidere granché?
Certamente non dobbiamo delegare e rinunciare a fare le nostre scelte, ma queste devono essere veramente personali, non influenzate da luoghi comuni, realistiche e gratificanti perché in grado di modificare virtuosamente la realtà intorno a noi.
Cerchiamo di vivere la nostra vita serenamente, senza farci schiacciare dagli eventi, soprattutto, da quelli che avvengono così lontani da noi, nei macrosistemi, da non riuscire mai a definirli del tutto e con certezza.
Ci sono peraltro molti avvenimenti qui vicini a noi, che mettono a dura prova il nostro equilibrio, mille scelte da mettere in atto ogni giorno, che sono davvero importanti per la ricaduta visibile su di noi e sul nostro microcosmo.
È qui che ci dobbiamo concentrare maggiormente, accettando ciò che non può essere cambiato, risolvendo i nostri sensi di colpa che non hanno ragione di essere, superando le nostre paure per ciò che ognuno di noi vive quotidianamente, con un occhio alla vita del mondo e a quella universale, da affrontare con elasticità mentale e disponibilità al cambiamento.
In questo modo possiamo crearci un equilibrio e una serenità tali da dare un valore evidente al nostro tempo.
Nel frattempo il nostro microcosmo ha avuto uno scossone dal quale sta cercando di riprendersi seguendo appunto questa filosofia.
Una di noi ha lasciato con leggerezza la nostra panchina, volando via per sempre verso dimensioni inesplorate. Oggi le daremo l'ultimo saluto, ricordando la sua gioia di vivere che esprimeva tutta nel suo bel sorriso.
Per quello che ci riguarda, trarremo da questo esempio di vita tutto l'insegnamento che ci può donare e che può ben sostenere i concetti che ho appunto cercato di delineare.
E tutti noi continuiamo come sempre ad allenare i muscoli della mente e del cuore.
About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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