Buongiorno!
Venite pure avanti, amici de "La Panchina".
Accomodatevi intorno alla nostra magica panchina virtuale!
Com'è rilassante scambiare con voi qualche parola in una mattina di agosto!
Eh, sì, ancora parole e parole, ancora catene di pensieri, riflessioni, scambi di opinioni, insomma ancora un coinvolgente allenamento dei muscoli della mente e del cuore!
Vi va?
Dunque, vorrei subito raccontarvi che ieri questo luogo è stato particolarmente frequentato, segno evidente della vostra molto gradita partecipazione anche alla vita della nostra panchina reale a Lucca.
Infatti era proprio di quella che si raccontava nel post, in particolare dei bei momenti sulle mura di Lucca che "La Panchina" vi realizza.
Oggi, invece, appena sono entrata in questo mondo fantastico, mi è tornata alla mente questa immagine che ho preso personalmente non molto tempo fa.
Ecco un borgo italiano come tanti, arroccato su un colle come mille di quelli che movimentano l'Italia, un borgo che si affaccia sul vuoto con qualche curiosità.
Trovo che questo borgo possa essere un'ottima metafora di quello che è l'uomo stesso.
Il borgo se ne sta lì, con le sue fondamenta annose arroccato su quella roccia, ben appiattito su di essa perché le intemperie non possano metterlo in pericolo.
È unito e compatto.
Ogni pietra di ogni edificio, ogni mattone, si stringe alle altre in un mutuo sostegno.
Tutti insieme gli edifici esplorano l'esterno vicino, ma anche quello lontano e lontanissimo.
Osservano i pericoli che possano sopraggiungere, ma anche la bellezza dell'ignoto, che porta novità stimolanti che fanno avanzare sulla via della conoscenza.
Anche l'uomo si comporta nello stesso modo, mentre percorre la sua vita che lo condurrà man mano ad essere più spirito che materia.
Infatti si àncora alle sue radici, quelle personali, ma anche quelle dell'umanità.
Si stringe agli altri individui che incontra nel corso del suo vivere e con i più vicini crea rapporti strettissimi e fondamentali.
Insieme agli altri prima, da solo poi, esplora il mondo vicino, ma anche quello lontano e quello infinito che non può raggiungere.
Schiva i pericoli, si difende, ma si proietta anche in avventure esplorative sia concrete che nell'immaginazione, nella fantasia, nel pensiero più puro.
Le nuvole incombono sul borgo.
Si colorano di rosso ancora minaccioso, ma sullo sfondo, in un paesaggio che mi riporta ad Avalon, vedo già una spuma di bianco, foriera di serenità ed equilibrio, che rinfranca e che ristora.
L'umanità vive ricorrentemente queste realtà e queste emozioni.
Intanto si impegna a progredire e non smette mai di allenare i muscoli della mente e del cuore.
Anche noi ci proviamo qui intorno alla nostra panchina... perché per stare bene è su questo che dobbiamo puntare.
Che ne dite?
Grazie per essere stati qui con noi!
Tornate ancora nel nostro mondo virtuale o visitate la nostra postazione, il mercoledì pomeriggio verso le 18.00, sulle mura di Lucca.
A presto!
About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
prima erano borghi, arroccati, ben difesi, murati.E dall'alto sugli spalti delle merlate mura sorveglianti insonni, con lunghe lance, archi flessuosi, catapulta e pertoloni d'olio bollente. nel centro del piccolo villaggio lunghe tavolate,a sera illuminate da fumose fiaccole e spiedi avvolti su braci vive con carni rosse e selvagge ,crostose ,sprizzanti grasso e sfrigolanti in mille guizzi odorosi.Vino dalle botti gonfie, a fiumi nei boccali rozzi trangugiati da villani gravi e tozzi e risolini delle donzelle provaci pronte a far festa tra le penne sparse e i vassoi lucidati. Nel via vai allegro ombre rapide e fugaci sui muri, qualche zufolo e ninna nanne tra i lamenti di cani e di infanti.
RispondiEliminala Notte che apre il manto e riversa stelle per gli occhi dei giovani innamorati che cercano il buio per il bacio a lungo desiderato, un vecchio accarezza il gatto e si addormenta tra i sui ricordi
Sul colle la luna solitaria occhieggia , fredda nel suo chiarore, specchio di luce riflessa senza immagini, lontana dell'umano ardore, porge la sua bellezza per il canto dei grilli nel prato e per il volo goffo di un gufo che non dorme mai.
correzioni agli errori del t9: sui= suoi
RispondiEliminagravi= grevi ,
provaci= procaci
Oggi, lungo quelle strette vie e nelle piazzette dove le lunghe tavolate offrivano spunti di grezza socialità e crasse risate, tutti corrono e sono in affanno.
RispondiEliminaLa campanella della scuola suona.
Gli ultimi scolari, nei loro grembiulini neri, si affrettano ad entrare.
I negozi monomarca aprono alla vendita, ma solo i bar hanno clienti.
Intanto un vigile in affanno cerca di regolare il traffico strombazzante che si è formato all'uscita dal paese.
Il campanile, che svetta come ultimo baluardo sulla vallata, segnala che la messa del mattino è giunta al termine.
Ancora un minuto e tutto è finito.
Le vie e le piazze adesso sono vuote e così rimarranno per quasi tutto il giorno.