Buongiorno, carissimi amici de “La Panchina”!
L'aria è oggi ancora fresca e sa di neve e di gelo, ma la luce è così pura e cristallina che apre orizzonti infiniti dentro di noi.
C'è del bello in questo se riusciamo a vivere anche gli stimoli forti che ci vengono dalla natura.
Dunque, oggi voglio darvi qualche cenno su come abbiamo vissuto il secondo incontro della nostra panchina reale, avvenuto mercoledì 21 marzo.
Posso subito dire che abbiamo vissuto un bel cerchio di emozioni positive e che l'incontro si è anche protratto oltre l'ora stabilita.
Ho dato il benvenuto intorno alla panchina, regalando un piccolo pieghevole che avevo realizzato con la filastrocca/nonsense che eravamo riusciti a comporre la volta precedente.
Ho visto bei sorrisi gioiosi, soddisfazione e senso di appartenenza!
Che soddisfazione!
È questo il bello dello stare insieme, del fare gruppo, dello scambio reale su temi neutri o molto personali, mai sul pettegolezzo o sull'esprimersi per frasi fatte e acriticamente.
La mia proposta di realizzare un piccolo libro con due semplici fogli di carta, senza altre necessità che il piegare in modo adeguato i fogli a disposizione, ha immediatamente incuriosito.
E così siamo partiti.
All’iniziale timore che fosse qualcosa di difficile, è subentrata immediatamente la soddisfazione… di aver saputo realizzare quel piccolo “prodigio”.
Ne vedete uno nella foto.
È carino, vero?
Naturalmente il librino era anche un mezzo per entrare nel mondo delle parole in modo giocoso.
Alla mia iniziale richiesta di scriverci su almeno una parola, quella che sentivamo più vicina in quel momento, senza accorgercene si è passati a una frase e poi… insomma a scriverci ciò che più ci piaceva.
Ci avevamo preso gusto? Sembrava proprio di sì.
La mia intenzione per quel pomeriggio era provare ad elaborare non più rime senza senso, ma una vera poesia, se pur semplicissima e breve.
In realtà, quando ci siamo scambiati i contenuti dei nostri librini... il miracolo era già avvenuto.
Invece di parole giustapposte, c'erano pensieri emotivamente coinvolgenti, belli e poetici nella loro semplicità.
Così, da quel momento in poi, ho lasciato libere le persone intorno alla panchina di esprimersi come desideravano, ribadendo che sulla nostra panchina, il luogo dei liberi pensieri, si può tirar fuori tutto quello che si desidera, perché in questo luogo d’ascolto non c'è niente che non si possa dire o che sia sbagliato.
È stato quasi commovente vedere quante emozioni, anche molto profonde, hanno riempito la biblioteca di M. E. Martini e come tutti erano felici di trovarsi lì in quel momento, in quel luogo inusitato e magico.
Per sommi capi, questo è stato il secondo incontro de “La Panchina” a Lucca.
Ricordo, per chi volesse partecipare, che noi ci ritroviamo in Via Sant'Andrea 33, tutti i mercoledì alle ore 16.00 e saremmo lieti di condividere con voi le nostre esperienze.
Vi aspettiamo!
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Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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