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di Daniela Bartolini - "La Nazione" |
Buongiorno!
Siamo sempre ancora tutti in casa ad inventarci una vita alternativa. È un po' dura, non è vero?
Certamente, però, abbiamo tanto tempo per pensare e riflettere.
Prendo spunto dall'articolo di Daniela Bartolini, pubblicato su "La Nazione", in occasione del 25 aprile.
L'autrice ha richiamato il ruolo della donna in quell'importante frangente, in particolare l'impegno e il coraggio mostrati dalle partigiane durante la seconda guerra mondiale, sottolineati anche da riconoscimenti ufficiali al valore civile e militare.
Ma non solo.
Si è soffermata anche sul faticoso percorso che la donna ha dovuto intraprendere da quel momento in poi per raggiungere una vera parità di diritti.
La tentazione di relegarla continuamente al ruolo di angelo del focolare è sempre stata molto grande ed anche oggi non è certo rara la pressione che si esercita su di lei in molte situazioni che a volte sono anche difficili da riconoscere.
E qui subentrano automaticamente i ricordi personali di una realtà che aveva sì molte spinte al cambiamento, ma che si impantanavano in mille lacci e lacciuoli.
Io personalmente sono stata molto fortunata, nel trovare precocemente un lavoro in una grande azienda. Fui assunta quando era stata revocato da pochissimo il licenziamento in caso di matrimonio e gravidanza.
Gli anni passavano, ma ricordo come alle porte degli anni settanta le donne fossero ancora relegate in ruoli secondari. Come mi piaceva dire allora, c'era un organigramma rosa parallelo a quello blu degli uomini, tra i quali i passaggi e gli scambi non erano previsti.
E poi alle statali fu finalmente riconsegnato il proprio cognome, dopo che da sempre si assumeva quello del marito.
Da lì in avanti, apparentemente il ruolo della donna si è rapidamente e meglio definito, ma anche oggi questa emancipazione è più apparente che reale.
Nei ruoli-chiave si tende sempre a favorire un uomo a discapito di una donna, tanto che per cautelarne il ruolo sono previste, badiamo bene, le quote rosa!
Anche in parlamento l'andamento dei numeri non ha premiato le donne e, come scrive Daniela Bartolini, il cammino per arrivare oggi alla presidenza dell'Unione Europea è stato faticoso e irto di ostacoli.
Che ne pensate?
Vi va di metterci a parte delle vostre opinioni?
Grazie per averci fatto compagnia.
Tornate ancora qui ad allenare i muscoli della mente e del cuore.
L'autrice ha richiamato il ruolo della donna in quell'importante frangente, in particolare l'impegno e il coraggio mostrati dalle partigiane durante la seconda guerra mondiale, sottolineati anche da riconoscimenti ufficiali al valore civile e militare.
Ma non solo.
Si è soffermata anche sul faticoso percorso che la donna ha dovuto intraprendere da quel momento in poi per raggiungere una vera parità di diritti.
La tentazione di relegarla continuamente al ruolo di angelo del focolare è sempre stata molto grande ed anche oggi non è certo rara la pressione che si esercita su di lei in molte situazioni che a volte sono anche difficili da riconoscere.
E qui subentrano automaticamente i ricordi personali di una realtà che aveva sì molte spinte al cambiamento, ma che si impantanavano in mille lacci e lacciuoli.
Io personalmente sono stata molto fortunata, nel trovare precocemente un lavoro in una grande azienda. Fui assunta quando era stata revocato da pochissimo il licenziamento in caso di matrimonio e gravidanza.
Gli anni passavano, ma ricordo come alle porte degli anni settanta le donne fossero ancora relegate in ruoli secondari. Come mi piaceva dire allora, c'era un organigramma rosa parallelo a quello blu degli uomini, tra i quali i passaggi e gli scambi non erano previsti.
E poi alle statali fu finalmente riconsegnato il proprio cognome, dopo che da sempre si assumeva quello del marito.
Da lì in avanti, apparentemente il ruolo della donna si è rapidamente e meglio definito, ma anche oggi questa emancipazione è più apparente che reale.
Nei ruoli-chiave si tende sempre a favorire un uomo a discapito di una donna, tanto che per cautelarne il ruolo sono previste, badiamo bene, le quote rosa!
Anche in parlamento l'andamento dei numeri non ha premiato le donne e, come scrive Daniela Bartolini, il cammino per arrivare oggi alla presidenza dell'Unione Europea è stato faticoso e irto di ostacoli.
Che ne pensate?
Vi va di metterci a parte delle vostre opinioni?
Grazie per averci fatto compagnia.
Tornate ancora qui ad allenare i muscoli della mente e del cuore.
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