Buongiorno, amici de “La Panchina”!
Eccoci finalmente insieme con un po' di calma e di rilassatezza.
Questo è stato per me un periodo intenso e un po' caotico.
Sono molto felice di essere qui di nuovo.
Per prima cosa mi ritrovo a fare il punto della situazione e ancora una volta mi salta all'occhio quanto il tempo, questo sconosciuto, scorra così in fretta se non ci si ferma un secondo a rilevarne l'importanza nella nostra vita.
Luglio avanza già a passi troppo veloci tra un giochino e l'altro e un alto e basso del tempo meteorologico.
Il tempo.
Sì, il tempo è così lento a scorrere quando attendiamo qualcosa cui diamo importanza, ma è altrettanto breve quando si vive di corsa facendo cose di cui non resta traccia. Che dire poi del tempo delle emozioni che si dilata talmente tanto da sembrarci una vita intera?
Dunque è bene ogni tanto fermarci e riappropriarci di quel tempo che altrimenti ci sfuggirebbe.
E noi siamo qui proprio per questo, per tradurre attraverso le parole, gli importanti pensieri che sono rimasti sopiti dentro di noi e che desiderano prendere corpo intorno alla nostra panchina.
Ecco.
Scendiamo una delle scale a chiocciola che affondano nel nostro profondo.
Io ho già preso la mia.
Pian piano lo spazio intorno a noi si allarga e si trasforma.
La presenza umana gradualmente si attenua fino a scomparire del tutto.
È la natura che prende il sopravvento.
Tra una vegetazione rigogliosa dell'acqua trasparente brilla come un cristallo.
Non è torbida come ci si potrebbe aspettare, ma pulita e limpida.
Sul fondo un grosso coccodrillo. Se ne sta lì piatto e immobile. Sembra un'immagine da museo.
Egli attende… ma cosa?
Stranamente non c'è paura in me.
Non avverto pericoli. Mi perdo nella luce che filtra tra il fogliame.
Capisco di essere io in questo momento pensiero puro, pensiero astratto cui alcun coccodrillo potrebbe fare del male.
Mi sposto, mi sollevo, osservo.
In questa bellissima intrigante visione, colgo immediatamente il perenne alternarsi del BENE e del MALE.
Nella meraviglia di questo inedito quadro, il coccodrillo potrebbe d'improvviso risvegliarsi e trasformare questa profusione di vita in un aggressivo momento di morte.
Scivolo ancora lungo la mia scala a chiocciola piena di mistero.
Mi avventuro con attenzione, ma senza paura.
Io, pensiero puro, voglio sapere, voglio conoscere cosa si nasconde nel buio che a volte può spaventare.
Sono scesa davvero in basso.
Il mondo che vedo è lontanissimo nel tempo.
Qui l'uomo proprio non c'è.
Un lucertolone di dimensioni inimmaginabili avanza lento nell'arida sabbia.
Si confronta con un dinosauro lontano che si erge su due zampe.
Un balzo improvviso e stringe tra i dentoni affilati un enorme essere difficile da classificare.
Questi si dibatte impotente e lo sa.
Sa che per lui è finita.
Il suo sembra quasi un riflesso condizionato.
Lo è.
La coda dello spaventoso lucertolone si agita ancora con un ritmo irregolare, finché tutto finisce.
Dopo il sole furioso, adesso piove.
C'è desolazione in questo paesaggio, ma è una desolazione solo apparente.
C'è un equilibrio anche in questo luogo lontano, una volta osservato con mente aperta e libera.
Ripercorro all’indietro le scale misteriose che mi riportano sulla panchina.
Vi ritrovo numerosi qui intorno, in attesa.
Non so se siete scesi anche voi come me negli abissi.
In questi momenti ognuno percorre i propri individuali itinerari per ritrovare se stesso.
Una cosa, però, possiamo fare insieme.
Possiamo riflettere sul fatto che il dolore, l'orrore, la paura, se li guardiamo bene in faccia, perdono all'istante la loro carica negativa, il buio che portano nella nostra vita.
Tutto si ridimensiona e si può ripartire da un nuovo equilibrio emotivo.
E adesso, amici cari, ritorniamo al tempo.
Abbiamo vissuto insieme una breve esperienza virtuale.
Proviamo a fare qualche riflessione.
Questo breve spazio temporale è stato lunghissimo nella mia mente.
Non avete avuto la stessa impressione anche voi?
In questo speciale mondo virtuale, io ho recuperato un diverso equilibrio fra le parole che hanno dato vita a nuovi pensieri, equilibrio che ha dilatato il mio tempo e scaricato ogni tensione.
In fondo la discesa in questo tempo primordiale è anche la metafora dello scendere dentro di noi a guardare in faccia le nostre paure, per poterne poi sorridere ed essere pronti a vivere una vita più libera e serena.
Se vi è piaciuto stare con noi, tornate ancora qui ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
Alla prossima!
❤
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Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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