Sferruzzare parole
Buongiorno, amici de La Panchina!
Incontrarvi qui accende in me il sole, anche se questa mattina qualche nuvola vorrebbe offuscarlo.
Oggi vorrei riprendere un po’ il discorso di ieri a proposito di anziani incupiti a tentare la fortuna con i gratta-e-vinci.
È vero.
Quando i soldi sono pochi perdiamo di vista la logica e finiamo con l’illuderci di poter risolvere le difficoltà con quel quid di imponderabile che ci piacerebbe esistesse davvero.
Forse sarebbe meglio agire in campi ove esistono possibilità reali di migliorare la qualità della nostra vita.
Infatti, se posso spendere dei soldi per i gratta-e-vinci, vuol dire che ho pochissimo nella vita, ma ho ancora qualcosa.
In caso contrario avrei comprato due panini da mangiare con il latte...
Dunque meglio sferruzzare un paio di scarpine per un neonato che non le ha, ricevendone in cambio soddisfazione e gratitudine.
Oggi però ho un’altra immagine negli occhi.
Mi torna dai miei lontani giorni di scuola, da due versi o poco più che non ho mai dimenticato...
“Andavan sul prato nonno e nipotino
Il nonno è grande, il bimbo piccolino”
C’era molta serenità in quel l’immagine...
I due si davano la mano.
Il nonno era molto vecchio. Il bimbo paffutello e sereno.
Il piccolo non scappava istericamente da tutte le parti.
Volgeva il capo verso il nonno e lo guardava attento da sotto in su.
Il nonno curvo e un po’ incerto lo teneva per mano e gli sorrideva dall’alto verso il basso.
Questa scena mi fa bene al cuore e ci rivado spesso con la memoria, quando osservo i nonni di oggi occupati a badare ai loro piccolini.
Anche ai nostri giorni i nonni hanno una grande importanza, necessari come sono ad aiutare i figli che lavorano e non possono stare con i propri bambini.
Tuttavia il loro atteggiamento è molto cambiato...
Più giovani e meglio vestiti hanno maggiori energie da investire, ma tutto ciò che fanno denota impazienza e grande ansia.
Spesso non c’è rilassamento e piacere nei loro gesti e nelle loro espressioni e questo mi colpisce molto.
Vedo spingere quei passeggini nevroticamente, sbatacchiandoli di qua e di là, di corsa come se cadesse il mondo.
La voce è concitata... e le parole che colgo sono sempre le stesse: “Hai sete? Hai fame? Vuoi un biscotto? Dai, dai dai!!! Ci dobbiamo sbrigare...”
Quando i bambini sono appena un po’ più grandicelli, li vedo schizzare come frecce all’impazzata, a piedi o in bicicletta, su uno skateboard o un monopattino e via così con i video-giochi, mentre i nonni concitati li richiamano e corrono loro dietro senza essere per niente ascoltati.
Nulla di paragonabile all’atmosfera incantata dell’immagine che ho nel cuore, dove tra nonno e nipotino c’era una magia di intenti meravigliosa.
Perchè oggi questo quasi mai si ricrea?
Non potrebbe essere questo l’obiettivo dell’anziano che si sente spesso inutile e triste con tutti i suoi balli, pranzi, eccetera eccetera?
Io sono convinta che questo mondo pieno di cose brutte da comprare e da regalare in cambio d’affetto, debba ritrovare il grande patrimonio delle parole, del racconto, dei sentimenti da donare...
Non costano nulla, ma sarebbero rugiada per l’anima dei nostri piccolini.
Anche i bimbi di oggi amano ascoltare incantati chi si diverte a giocare con le parole e ci crede, quando percepiscono che l’adulto non sta eseguendo un lavoro, quello di “badargli”, ma si diverte a snocciolare rime, piccole storie, o ricordi interessanti della propria vita.
Dunque, perché non sostituire i gratta-e-vinci con le parole, patrimonio inestimabile e senza costo da donare a noi stessi e agli altri di tutte le età?
So che non siamo più abituati a questo, tuttavia ci si può provare ad andare alla ricerca di momenti di parole che ci hanno dato gioia, per emularli e riproporli a nostra volta.
Spero, amici, di non avervi annoiato con queste chiacchiere solo apparentemente semplici.
È, del resto, proprio nello spirito de La Panchina recuperare quegli spazi di serenità e ulteriore crescita che abbiamo intorno e che non riusciamo neppure più a vedere.
Intanto il sole ha avuto ragione delle nuvole e una luce meravigliosa e gentile pervade l’aria intorno alla nostra panchina.
Tornate ancora qui con me.
Io vi aspetto sempre con gioia in questo mondo di parole che amplia gli orizzonti e riscalda molto il cuore.
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Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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