Nuovo anno:
Corsi e Ricorsi
Gennaio e una bella giornata di sole.
Sì, fa freddo, ma la luce è bella e stimolante. Accontentiamoci.
Cosa c'è di nuovo? Molto poco direi.
La pandemia imperversa ovunque. Sembrerebbe
più leggera, ma così diffusa che te ne senti accerchiata nella noia della ripetitività.
Le sirene delle ambulanze sono comunque
più frequenti e in molti fanno fatica ad accantonare gli interrogativi, i timori,
il senso di inadeguatezza.
Dunque cosa possiamo fare per distendere
i nervi a fior di pelle, dopo aver dato retta alle mille incombenze giornaliere?
Io, per esempio, ho deciso di non disfare
troppo presto l'albero di Natale… Non ridete e non ditelo a nessuno! È lì ancora oggi…
e con le luci accese! Purtroppo, però, è ormai stabilito. Domani lo smonterò.
Voglio dire che tutto può aiutare a vivere meglio, anche le cose più piccole e semplici. Basta essere protagonisti di noi stessi, non vi pare?
E, allora, altre idee per trovare un po' di
ristoro?
Chi riesce a crearsi un piccolo spazio
per sé, un piccolo intervallo di lettura e trova il tempo per leggere qualche riga di qualsivoglia
natura, è già mezzo salvo, ma chi non vi riesce e fa continuamente zapping in tv
si ritrova a perdersi nel labirinto delle tesi sostenute fino all'inverosimile,
del politicamente corretto che non conduce ad alcuna meta, nel guazzabuglio di un
mondo cui è troppo faticoso stare dietro.
Quando parlo di lettura mi riferisco
ad una lettura d'evasione, all'incontro con un libro leggero, magari un libro di narrativa,
che ci faccia vivere altre vite, altri mondi.
E non mi riferisco certo alla lettura
dei commenti sui social, dove si assiste ad un'aggressività meccanica e gratuita.
È qui, appunto, che si ha il polso di una realtà che non migliora, che non si evolve
nel senso del conoscere e del conoscersi, come diceva qualcuno in tv.
È qui che
ancora come in televisione non riusciamo ad entrare in vera sintonia con noi stessi.
Lì per lì vivere l'aggressività sembra liberarci dalle nostre tensioni, una specie
di catarsi, ma è tutta apparenza e niente sostanza, come realizziamo immediatamente
appena usciamo da questa comunicazione dai contenuti non veri, direi malati.
In questo momento, invece, ognuno di
noi ha bisogno di un po' di silenzio ogni tanto, di un angolino privato in cui raccogliere
le idee, fare il punto delle proprie emozioni e liberarsi del superfluo.
È quello che cerchiamo di fare noi
de “La Panchina”, perdendoci tra le semplici parole di una fiaba, di una filastrocca,
di un racconto, che costruiscono per noi mondi leggerissimi, improbabili e fantastici.
È questa la magia delle parole buone e positive,
che magari ci riportano indietro al mondo felice della fanciullezza, distraendoci
per un piccolo tempo dalle urgenze della realtà.
È un po' come fare esercizi di
rilassamento nella palestra della mente e in quella del cuore, che ne dite?
Sembrerebbe funzionare. Allora, perché
non provare?
Spero che anche soltanto leggendo
queste poche disordinate divagazioni di un lunedì mattina qualsiasi, abbiate ritrovato
un mezzo sorriso.
Io, scrivendo, l'ho certamente trovato.
Grazie per esserci.
Alla prossima!
About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
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