Salve! Come va?
Avanza il maggio con il suo umore davvero variabile. Una pioggia argentea precede cieli così azzurri che illudono di poter volare. Sembra quasi quasi che sia possibile raggiungere un altrove di verità nascoste.
In questa atmosfera rarefatta, nell'incontro di questa settimana, mi sono lasciata trascinare dalla voglia di indurre riflessioni proprio su quest'altrove di verità nascoste.
La scomparsa di Battiato ha richiamato alla mia mente i tanti temi trattati nelle sue canzoni, alcuni dei quali ben si attagliano a queste atmosfere trascendenti.
Così ho proposto alle signore de "La Panchina" il testo di una sua canzone del 1993 per fare ancora un viaggio dentro di noi. Troverete il testo stesso e parte delle considerazioni al riguardo nella pagina "Lucca Insieme - Al caffè de la paix".
Un altro momento del nostro scambio, oltremodo interessante a mio parere, è stato quello iniziale in cui abbiamo cercato di capire il significato più profondo delle parole contenute nel testo della canzone.
È stato coinvolgente e affascinante scambiare le nostre letture dei significati, dei rimandi, dei messaggi che l'autore ha voluto veicolare.
È subito emersa qualche informazione generata dalle conoscenze che alcune di noi avevano di Battiato come il suo interesse per la reincarnazione, per la metempsicosi.
La conversazione si é, però, ulteriormente accesa sui viaggi che faremmo noi stesse durante il sonno, accettando per vero ciò che si dice in questi versi:
"... dopo aver viaggiato dentro il sonno.
L’inconscio ci comunica coi sogni
frammenti di verità sepolte "
Naturalmente sono emersi tanti punti di vista diversi, ma tutte noi abbiamo concordato su quanto sia importante ciò che viviamo nei sogni. Battiato dice:
"Devo difendermi da insidie velenose
e cerco di inseguire il sacro quando dormo..."
e su questo ci siamo trovate, ancora una volta, tutte d'accordo.
E poi abbiamo dato spazio al quesito con cui la canzone si conclude.
Questa domanda finale sulla felicità de "le renne, che trasportano i pastori nomadi nella tundra" e che strizza l'occhio al ritorno dell'uomo ad una vita bucolica, è rimasta come sospesa nell'aria rarefatta de "La Panchina", ma sono sicura che ognuna di noi ci avrà poi riflettuto a lungo in privato.
Non è affatto semplice decidere cosa sarebbe meglio in assoluto, non trovate?
L'importante, però, é sempre prendere un tè al caffè della pace.
Conoscevate già questa canzone di Battiato?
Mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensate voi, amici de "La Panchina".
Se volete, lasciate un commento ed entrate nel dibattito.
Vi aspettiamo ancora qui ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMolto interessanti le tue riflessioni!
EliminaGrazie, Claudia. ❤
AL CAFFE' DE LA PAIXDormiamo e ce ne andiamo nell'aldilà con i nostri sogni e non siamo noi, esseri viven, siamo anima. Andiamo e poi torniamo riacquistando il nostro corpo con la consapevolezza del presente ma con un'esperienza che ci resta addosso e se gli diamo ascolto può formarci e trasformarci. E' la vita pregressa che abbiamo vissuto, anche ricca di insidie velenose che riviviamo nel sogno ed elaboriamo con la fantasia che porta il sogno stesso. Andiamo, torniamo, sempre in cerca della felicità che e&meramente troviamo nella pace di un buon colloquio amichevole e sincero di un'amicizia, di un'intesa, nonostante possa essere duratura. La vita interiore è comunque nostra e spetta noi trovare il filo che possa condurci a vivere in una meditata pace.
EliminaHo cercato di correggere un paio di parole perché non ero sicura che il mio commento fosse ben leggibile per tutti i visitatori. Mi ha fatto piacere comunque apporre il mio commento. Grazie mille per il buon giudizio.
RispondiEliminaGrazie a te, cara Claudia! ❤
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