![]() |
Con Gentile da Fabriano un'immagine speciale del rapporto madre-figlio |
Buongiorno, cari amici de “La Panchina”!
Eccoci insieme anche in questa splendida mattina di fine luglio.
È un po’ caldo in verità, ma la luce intensa e smagliante affascina.
Intorno alla panchina poi, ha caratteristiche magiche, perché non se ne avverte il calore che altrove sarà asfissiante, ma se ne assorbono pienamente tutte le energie.
L’atmosfera ancora una volta è quella giusta per continuare le nostre dissertazioni leggere, senza ansia, senza fretta, senza obblighi di sorta.
È questo il bello della nostra panchina.
Ci avviciniamo solo quando vogliamo in libertà e le parole dette, e ampliate dall’immaginazione, sono sempre pronte ad immergergerci in mondi altri, in mondi più puliti e pieni d’aria, in mondi di serenità e silenzio, come possono essere soltanto i mondi delle idee.
Dunque continuiamo il nostro discorso sulle figure femminili che credo dominino in qualche modo le famiglie, anche modernissime del terzo millennio.
Abbiamo appena osservato l’agire della matriarca che come un’elefantessa annusa, suggerisce, sospinge gentilmente la sua discendenza sul sentiero battuto e sicuro.
Intanto, forse ve ne sarete già accorti, intorno alla panchina si stanno sistemando gli attori di un’altra realtà.
Questa è una realtà più complessa.
I protagonisti sono più eterogenei e le dinamiche relazionali che mettono in atto sono molto più intricate e complicate.
Anche l’età è più elevata. Ci sono un paio di bambini, in verità, ma rimangono sullo sfondo.
Qui la matriarca dirige con un piglio decisamente autoritario.
A tratti la sua ansia direttiva trapela con violenza.
Ci sta male la matriarca, perché la sua tribù non esegue perfettamente e immediatamente quello che lei suggerisce.
Come gia detto il nucleo familiare è complesso. Comprende più figli di lui e uno di lei, decisamente tutti adulti.
Al centro di tutto emergono però interessi economici, legati ad un’attività commerciale che gestisce lei in modo insindacabile.
È abile la matriarca e molto esperta nel suo lavoro. Schiva le trappole e individua percorsi da scegliere.
È anche molto presa a non delegare responsabilità a chi la circonda.
Ha paura, tanta paura che tutto il suo castello possa crollare.
Non si avvede che l’età sfugge, che corre veloce lungo le strade del tempo.
Ingenuamente è convinta che può ancora aspettare tanti anni, prima di dover cominciare ad allentare la presa.
È sorda ai ragionamenti dell’amica che vuol metterla in guardia.
Sorride a se stessa, nascondendosi la verità.
Confida nel sostegno incondizionato del marito, che sempre la ascolta e ne comprende le azioni.
Egli prova anche in qualche modo a contrastarla, ma vuole vederla tranquilla e lascia che le sue idee si manifestino come lei desidera.
Le dinamiche relazionali, pur scricchiolanti, vanno avanti in un’apparente leggerezza.
Qualche pranzo, un regalo, una visita tra gli interessati, una telefonata notturna con chi è invece lontano.
Intorno alla panchina la luce è cambiata.
Si è letteralmente traformata.
C’è un lieve movimento circolare che ipnotizza.
Si è fatto tardi. Meglio tornare nel mondo reale.
Ci vediamo domani per continuare, se si va.
Vi aspetto!
Grazie per essere stati con me ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
About La Panchina
Per allenare i muscoli della mente e del cuore
0 commenti:
Posta un commento