Filastrocca di casa mia
tutti i guai si porta via,
con il ritmo, quasi un canto,
rende allegro tutto quanto.
Con i suoni ripetuti
fa cessare gli starnuti,
con le rime in girotondo
porta in casa tutto il mondo,
con parole e paroline
rende allegre le mattine,
con immagini da sogno
rende lieve ogni bisogno,
col sorriso sulla bocca
un bacino te lo scocca.
Filastrocca di casa mia
tutti i guai si porta via,
e tra il poetico e l’assurdo,
nella gioia e in allegria
ogni tedio caccia via.
Buonanotte
a chi è gentile e amorosa
e ama donare
un pensiero e una rosa,
a chi s’addormenta
tornando bambina,
giocando tra gli elfi
fino a mattina.
Queste parole io dedico a te,
cara Stellina,
che pensi anche a me!
Ninna nanna mio caro bambino.
Dormi bene fino al mattino.
Chiudi gli occhietti e comincia a sognare.
Lascia il lettino e inizia a volare.
Tra mille ombre ecco la luce
e chissà mai dove conduce.
Baffi di gatto con il collarino,
codine di topo nel canestrino,
ganci, gancetti, un collettino,
fan capolino con un bigliettino.
Miagola il micio alla Camilla
che dal cestino prende una spilla.
La codina di topo è ora una rosa
che la giacchina rende graziosa.
Camilla esegue il punto mimosa
che aveva studiato per una sposa.
Miagola micio un po’ arrabbiato
Camilla gli offre il ghiotto stufato.
Ninna nanna mio caro bambino.
Dormi bene fino al mattino.
Chiudi gli occhietti e continua a sognare.
Lascia il lettino e comincia a volare.
Tra mille ombre ecco la luce
e chissà mai dove conduce.
Lunedì c’è la mia mamma
che mi porta sempre a nanna.
Martedì c’è già mia nonna
Che mi porta da una donna.
Mercoledì c’è nonno Peppe
che il prosciutto taglia a fette.
Giovedì c’è anche mia zia
che mi porta in sacrestia.
Venerdì c’è tata Ivonne
che mi presta le sue gonne.
Marilena allora ride
e le passa la colite.
Sabato è il giorno di Peppolone
che è un dolce fratellone.
Poi arriva la domenica
per giocare con il babbo,
cambiar l’acqua ai diamantini,
tutti felici come gattini.
Dan dan dan
Me lan zan.
Den den den
Vi van dier.
Din din din
Vi tel lin.
Don don don
Pan ta lon.
Dun dun dun
Po len tun!
POLLICE, il re di Boschettino
incontrò INDICE dentro un cestino.
Andava a braccetto di MEDIO, il guerriero,
seguendo di ANULARE lo sparviero.
Lo sparviero prese il volo sopra il castello,
mentre MIGNOLO se la rideva senza cervello.
Trotta trotta, piccolino.
Trotta trotta sul destriero.
Corri corri, bel bambino.
Corri corri fino al cielo.
Corri corri, piccolino.
Corri corri nella notte.
Trotta trotta sul cuscino,
sulle stelle appena sorte.
Dai dai che ce la fai.
Fai il giro del cantone,
entra dentro quel portone,
Salta uno, due e tre
e stai meglio anche di un re.
Dai dai che ce la fai.
Ora sali finché vuoi.
Canta allegro finché puoi.
Salta quattro, cinque e sei.
Sei il bimbo (la bimba) che vorrei.
Dai dai che ce la fai.
Fai un inchino al tuo vicino,
Gratta il muso al cagnolino.
Salta sette, otto e nove.
Più il gatto non si muove.
Urla dieci volte urrà
e la storia finisce qua!
La donnina zoppa
saltava sulla groppa
del drago appena nato
che era costernato.
Il drago entrò nel fosso.
Correva a più non posso.
Saltava la donnina.
Sembrava una bambina.
Venne la notte scura.
Che freddo e che paura!
La donnina zoppa
piangeva sulla groppa.
Il drago appena nato
era tutto gelato.
Allora si concentrò
e del fuoco lui sputò.
Nella notte luminosa
sbocciò il rosso della rosa.
Che calduccio! Che calore!
Che allegria dentro il cuore!
Stupende..... ah, se avessi ancora chi me le dice prima di dormire.........
RispondiEliminaChe bello sarebbe, Rosaspina!
EliminaA me diverte molto anche scriverle e leggermele da sola.
Grazie di essere qui sulla panchina,
che vuole farti tornare ancora bambina. ❤
Sono gradevoli nei loro ritmi e nei loro contenuti solo apparentemente semplici. A me danno sempre un grande senso di appagamento.🌹
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