" Che bello essere qui e ritrovarvi proprio laddove ci eravamo lasciati! Siamo a Natale e l'argomento che solletica molti di voi gira inevitabilmente intorno a questo momento.
Così questa volta non potevo non rispondere a più lettori contemporaneamente - Giovanni da Chioggia, Virginia da Locorotondo, Vittorio da Pinzolo, e Paolo, Rossella, e ancora ancora - perché siete davvero moltissimi a farmi, la stessa domanda: "Natale: regali, regali, regali... ma come si fa a non restarne prigionieri?".
Devo dire che anche io mi sono posta la stessa domanda in questi ultimi anni e, ad essere proprio sincera, non ho ancora trovato una risposta che mi soddisfi completamente.
Regali sì, regali no.
È inutile dire che donare è qualcosa che comunque tocca per un istante nel profondo sia chi riceve sia chi dona, ma in questo momento storico ha ancora senso farsi irretire in questa fiera del consumo?
Ricordo che quando ero piccola, l'idea del regalo era molto, ma molto ridotta e ristretta rispetto a quella che abbiamo oggi. Risentiva molto del fai da te, del riutilizzo virtuoso dei materiali che addirittura veniva insegnato a scuola, della scelta di piccole cose da acquistare, limitate comunque nel numero, anche nelle famiglie più abbienti.
Ricordo che si partiva in anticipo per cucire grembiulini raccogligocce per le bottiglie con ritagli di vecchie stoffe oppure un micro rametto di vischio confezionato in una mini scatoletta trasparente.
Oggi ci si sente in obbligo di fare regali a tutti quelli che ci sono intorno. Badate bene, obbligati non mossi da un vero desiderio personale. Così si fa incetta di ciarpame d'ogni tipo, cose inutili che non sono belle e non si useranno mai, che poi andranno smaltite insieme a carte plastificate e nastri sintetici.
Allora che fare? Forse sarebbe interessante che cominciassimo noi a ridimensionare questo carosello, semplicemente allestendo piccole cose ma pensate, regalando pensieri e parole che possano toccare il cuore, acquistare quello che le persone comprerebbe altrimenti da sole.
Insomma dobbiamo rifuggire da quel meccanismo del "si deve" perché la moda lo dice. "
E dopo queste belle considerazioni dovrei uscire per scegliere qualche dono degli ultimi giorni... infatti, non ho ancora acquistato che un solo regalo da disporre sotto il mio albero di Natale.
Vado o non vado? Esco o non esco?
Ora ci penso, poi vi dirò.