25 novembre 2023
Una panchina rossa... quante parole e buone intenzioni intorno a questo simbolo!
E con questo abbiamo forse realizzato qualche avanzamento? Sembrerebbe proprio di no a vedere cosa accade intorno a noi.
E allora? Perché ci troviamo a questo punto?
Si assiste in questo momento storico, o almeno se ne ha la forte impressione, che aggressività e violenza siano caratteristiche intrinseche della realtà tutta.
La nostra panchina è nata e si è mossa proprio in questa ottica, con l'intento cioè di migliorare il contesto emotivo, affettivo e, perché no, sociale di chi la frequenta e ne condivide gli obiettivi... confidando che quel famoso battito d'ali di cui si parla tanto riesca magicamente ad ingigantire e a cambiare il mondo.
Nel suo universo di parole "La Panchina" ne ha scritte davvero tante di quelle mirate a quel rosso che la panchina, appunto rossa, richiama anche nelle piazze della nostra città, ma le parole più importanti per me sono quelle spese nelle decine e decine di incontri che facciamo abitualmente sulla nostra panchina, di via Sant'Andrea 33 prima, ancorché su quella virtuale che viviamo da quadi quattro anni ormai dopo la pandemia.
Sì, perché la prevaricazione dell'uomo sulla donna nel mondo di oggi non è davvero un fatto isolato. Al contrario affonda in un pantano di incertezze e di aggressività che fanno veramente paura.
Io non mi stancherò di ripetere cose che ho già affermato tante tante altre volte, con il rischio di essere ripetitiva e di annoiare, ma tant'è.
I bambini dovrebbero essere educati con il cuore e con la mente fin da quando vengono al mondo, perché già da subito vivranno atmosfere educative intorno a loro che li formeranno nel bene e nel male.
Non li possiamo lasciare allo stato brado o, peggio ancora, instillare in loro incertezze, sogni di onnipotenza e aggressività nel competere. Che siano femmine o maschi gli individui dovrebbero imparare a migliorare se stessi, ad adattarsi al meglio a ciò che incontrano nella vita, a controllare gli istinti irrazionali cercando di comprenderli, a collaborare con gli altri in un circolo virtuoso, a sviluppare il senso del dovere e ad assumersi le proprie responsabilità.
Il segreto di tutto? Per come la vedo io, è la misura nei comportamenti, siano essi educativi o esempi di vita da trasmettere intorno a noi, perché un individuo deve certamente sapersi difendere, ma senza travolgere e distruggere ogni cosa o persona che incontra sul suo cammino.
Tutto questo vi sembra davvero lontano dal tema che il 25 novembre ci pone?
Io penso proprio di no, perché in questo momento storico è indispensabile per tutti ritrovare nuove luci all'orizzonte, smettendo di cavalcare effimeri luoghi comuni e cominciando a scegliere ogni nostra azione con la nostra testa.
Ricominciamo da qui?
Noi de "La Panchina" cerchiamo di farlo.
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Mamma e papà, io vedo, sento, mi formo. |